Dall'ayurveda allo sviluppo sostenibile, attraverso le qualità del Cuore e del Retto Agire.
venerdì 12 dicembre 2014
mercoledì 3 dicembre 2014
Alimentazione ayurvedica
"...è sempre consigliabile ottimizzare la combinazione degli alimenti sulla base della propria costituzione, in modo da rafforzare l'equilibrio dei 3 dosha. Ciascun alimento, infatti, presenta qualità e sapori che possono equilibrare o scompensare il nostro assetto costituzionale, influenzando non solo lo stato di salute ma anche la mente, l'umore e il comportamento. I cibi possono contenere più sapori ed influenzare più dosha contemporaneamente ma in genere per classificare un alimento si tiene conto del suo sapore predominante:
Sapori dolci
Aumentano le caratteristiche kapha, diminuendo vata e pitta, quindi danno stabilità, soddisfano e tranquillizzano l'animo ma appesantiscono il corpo. Sono quindi sconsigliati per gli individui a costituzione prevalentemente kapha mentre possono essere utili alle persone vata e pitta.
- quasi tutti i cereali, come grano, riso, orzo
- zuccheri
- legumi (fagioli, lenticchie, piselli)
- latte e derivati (panna, burro)
- olio di mais
- olio di semi di girasole
- olio di cocco
Sapori acidi
Aumentano pitta e kapha diminuendo vata, stimolano la digestione, sono rinfrescanti ma possono provocare gastriti, irritazioni cutanee. Sono utili agli individui vata e se ne sconsiglia l'eccesso per i pitta e kapha.
- derivati del latte (yogurt e alcuni formaggi)
- sostanze fermentate (aceto, salsa di soia)
- frutta acida (limoni, arance, prugne, ananas, uva e tamarindo)
Sapori salati
Aumentano pitta e kapha diminuendo vata, stimolano la digestione e l'appetito creano però ritenzioni idriche e psicologicamente aggravano i desideri e l'avidità. Sconsigliati agli individui kapha e pitta, utili con moderazione ai vata.
- tutti gli alimenti salati con salgemma o sale marino
Sapori piccanti
Aumentano vata e pitta diminuendo kapha, stimolano l'eliminazione dei fluidi (soprattutto muco e urine), migliorano la digestione decongestionando i tessuti ma aumentano l'eccitabilità emotiva. Consigliati per gli individui kapha che soffrono di bronchiti, sinusiti, eccesso di muco e ritenzioni liquide.
- pepe
- peperoncino
- senape
- aglio
- cannella
- timo
- origano
- cumino
- zenzero
- chiodi di garofano
Sapori amari
Aumentano vata diminuendo pitta e kapha, stimolano la digestione e l'eliminazione delle tossine, se in eccesso creano perdita di appetito e diminuzione del peso, instabilità e insoddisfazione. Controindicati per i vata, vanno bene per gli individui pitta e kapha.
- ortaggi a foglia verde (radicchio, cicoria, indivia, cavoli verdi)
- olive
- zucca amara
- cacao
- fieno greco
- curcuma
Sapori astringenti
Aumentano vata diminuendo pitta e kapha, molto simili ai cibi amari, sono rinfrescanti e diminuiscono le secrezioni, soprattutto sudore e lacrime. L'eccesso può creare secchezze, stitichezze e possono aumentare le ansie e le paure. Controindicati per i vata, vanno bene per kapha e pitta.
- cachi
- mele
- melograno
- mirtilli
- noci
- nocciole
- fagiolini
- lenticchie
- lattuga
- germogli
- cavolfiore
- broccoli
Un terzo dello stomaco dovrebbe essere riempito con cibo, un terzo con acqua e un terzo con aria. se si mangia in eccesso, lo stomaco si dilaterà e richiederà altro cibo. per una buona digestione, ogni boccone dovrebbe essere masticato a lungo.".
Tratto da: L. Torchio, Sai Baba parla di alimentazione e salute, ed. Il Punto d'Incontro, 2003.
giovedì 13 novembre 2014
Abitudini di vita
Vediamo ora cosa dobbiamo evitare di fare in base alla nostra costituzione.
VATA:
VATA:
- Evitare l'esposizione al freddo o al vento
- Evitare di fare le ore piccole
- Evitare le forti emozioni
- Non eccedere con il lavoro fisico e mentale
- Non digiunare nè mangiare irregolarmente
- Non sopprimere i bisogni naturali
- Evitare cibi freddi, secchi, astringenti e amari
- mantenere orari e abitudini regolari
PITTA:
- Evitare il caldo
- Evitare l'eccessiva esposizione al sole
- Evitare bevande eccitanti, alco e fumo
- Evitare cibi caldi, piccanti, acidi, salati
- Evitare situazioni che generino ira, gelosia, passione
KAPHA:
- Evitare sonno e riposo eccessivi
- Evitare la sedentarietà
- Evitare l'eccessiva assunzione di cibo
- Evitare cibo pesante, salato, freddo, dolce, acido
- Evitare il clima umido e freddo
venerdì 31 ottobre 2014
Rimedi naturali
Se ci attenessimo veramente alle regole fin qui esposte, la nostra salute dovrebbe mantenersi perfetta. Così non è e in caso di ncessità la medicina ayurvedica propone centinaia e centinaia di ricette di erbe e prodotti curativi naturali, dalle erbe ai prodotti minerali collaudati attraverso una millenaria esperienza. I rimedi vanno scelti in maniera appropriata, considerando che la risposta dell'individuo cambia sulla base della sua costituzione psicofisica.
la medicina ayurvedica prevede tre tipi di costituzioni umane principali, dalla cui fusione derivano altre sei; sia l'alimentazione che la scelta dei rimedi dovrebbe tenere conto di queste diverse caratteristiche psicofisiche. Le tre costituzioni fondamentali (dosha) derivano dalla diversa combinazione dei cinque elementi: Aria, Etere, Acqua, Fuoco, Terra.
TIPO VATA (Aria+Etere=Vento)
corporatura esile e flessibile
- troppo alto o troppo basso
- pelle secca, ruvida, sottile
- teme il freddo, ama il sole
- dorme poco (soffre d'ansia)
- appetito irregolare
- facile agli entusiasmi, ha capacità di adattamento
- impaziente, sbadato, incostante
- tendenza alle malattie nervose, a sciatiche e dolori, alla colite e al meteorismo
TIPO PITTA (Acqua+Fuoco=Bile)
corporatura medio-robusta
- pella calda, grassa, con impurità
- capelli soffici, untuosi
- sguardo penetrante, occhi spesso chiari
- caldo, eccitabile, passionale
- ama il freddo, non ama il sole
- appetito forte
- coraggioso, determinato, rabbioso
- tendenza a malattie del sangue, del fegato, a febbre, ulcera e infiammazioni)
TIPO KAPHA (Acqua+Terra=Flemma)
corporatura massiccia, robusta, lenta
- pelle bianca, liscia e giovanile
- capelli folti
- sonno profondo, eccessivo
- metodico, paziente
- mente calma, risparmiatore
- poco dinamico, pigro
- tendenza all'obesità, diabete, gotta, colesterolo alto, ritenzioni idriche, accumulo di muco e catarri
La nostra costituzione dipende dalla diversa combinazione dei te dosha, che dovrebbero essere in perfetto equilibrio. Spesso accade che uno o due prevalgano sugli altri imprimendoci le caratteristiche psicofisiche e i punti deboli sopra descritti. I nostri pensieri, le parole e le azioni dovrebbero essere ottimizzati al mantenimento di questo equilibrio, dal quale scaturiscono la salute e la gioia di vivere. I dosha sono influenzati enormemente dall'alimentazione, dagli stati d'animo, dalle stagioni e dal tempo. Ciascuno di noi dovrebbe conoscere dunque la propria costituzione e adattare la propria vita, le proprie abitudini e la propia alimentazione al mantenimento di questa armonia, abbassando i dosha in eccesso o viceversa, prima che gli squilibri trascurati possano generare malattie. Anche gli eventuali rimedi a base di erbe dovranno essere scelti secondo questo criterio e un'erba che fa bene a una costituzione potrebbe non esser adatta a un'altra.
Massaggi
Estremamente piacevoli e apprezzati se realizzati da mani esperte, i massaggi vengono eseguiti utilizzando grandi quantità di olio tiepido, generalmente di sesamo (per le costituzioni pitta è troppo riscaldante, meglio usare l'olio di cocco). L'olio tiepido viene applicato dappetutto, sul capo, nelle orecchie e nei seni nasali; porta straordinari benefici agli individui di costituzione vata e alle persone anziane, caratterizzati da secchezza della pelle e da desiderio di calore. queste applicazioni andrebbero eseguite anche autonomamente tre volte a settimana, con un semplice automassaggio. Zone di particolare importanza sono la testa e i piedi, per trasmettere calma e facilitare il sonno, e lo stomaco, per eliminare le ansie e facilitare la digestione. le tecniche di massaggio variamo in base alla costituzione della persona. gli individui a struttura prevalentemente vata devono ricevere un massaggio rilassante e riscaldante; le costituzioni pitta, calorose e dalla pelle facilmente irritabile, beneficiano di un massaggio leggero, rilassante e rinfrescante. I soggetti kapha necessitano di un massaggio stimolante e soprattutto drenante i ristagni liquidi.
mercoledì 29 ottobre 2014
Depurazioni
Il corpo accumula molte tossine, a loro volta causa di malattie. Per questo sono fondamentali una corretta alimentazione, le procedure di depurazione, dal lavaggio dei seni nasali alla pulizia di stomaco e intestino e le quattro pratiche di purificazione. Fra le tecniche di depurazione previste dalla filosofia Yoga, di cui la medicina ayurvedica fa parte, particolare attenzione merita la pulizia dell'intestino, dello stomaco, della lingua e dell'interno del naso.
Pulizia dell'intestino: un'evacuazione regolare giornaliera è estremamente importante per il mantenimento della salute. Un intestino pigro porta le feci ad una eccessiva putrefazione, facendo accumulare al corpo pericolose tossine; un intestino diarroico porta invece una dispersione di acqua e sali minerali con un'evacuazione troppo frequente. Al di là delle notevoli influenze che la nostra vita psichica ha sull'attività intetsinale, una dieta opportunamente calibrata e ricca di fibre vegetali è la prima cura.
Pulizia della lingua: da eseguire tutte le mattine utilizzando una spatolina apposita (nettalingua o pulilingua), o in mancanza di questa, con un cucchiaio, con il quale raschiare delicatamente la lingua, dalla radice verso la punta, per asportare la caratteristica patina che ci ritroviamo al mattino sulla lingua. L'osservazione della lingua è molto importante per definire lo stato di salute di una persona, è consigliabile quindi abituarsi a verificare ogni mattina l'aspetto della lingua, prima di procedere alla pulizia.
Pulizia dell'interno del naso: è di estrema importanza per rimuovere dalle vie respiratorie superiori impurità presenti nell'aria inquinata che respiriamo, responsabili di riniti e sinusiti croniche. Si esegue utilizzando un recipiente chiamato "lota", cioè una piccola brocca riempita di acqua tiepida e sale, dotata di un beccuccio adatto ad essere appoggiato su una narice per fare in modo che, con il capo abbassato sul lavandino, l'acqua introdotta fuoriesca naturalmente dall'altra narice. questa semplice procedura, ripetuta da entrambi i lati, oltre a pulire i turbinati nasali, permette di eliminare anche i catarri in eccesso e di prevenire i raffreddori.
Fra le varie tecniche di purificazione previste dalla medicina ayurvedica, Sai Baba ne ha raccomandate alcune: "...da ogni essere e da ogni cosa emanano ininterrottamente una miriade di minute particelle e di vibrazioni. Alcune sostanze, come la canfora, ne emanano così tante che una loro porzione sparisce in poco tempo. I corpi altrui influiscono su di noi con le loro emanazioni e lo stesso facciamo noi sugli altri, inevitabilmente, nel bene e nel male. E' naturale quindi che la crecsita del corpo sia influenzata, insieme con la sua salute e con la sua forza, dalel compagnie e dai contatti che abbiamo...Le scritture indù prescrivono cinque tipi di bagno, per proteggersi dalle emanazioni altrui. Il primo è il bagno di fango, applicazione di un sottile strato d'argilla sulla pelle, da asportare con acqua dopo un certo tempo. Il secondo è il bagno di sole, in quanto le radiazioni solari sono potentemente disinfettanti, esse rinvigoriscono e ronfrescano. Il terzo è il bagno d'acqua, che, oltre a pulire il derma, purifica lo spirito se eseguito nell'acqua corrente di un fiume sacro, con inni e riti propiziatori. Il quarto è il bagno d'aria, in cui si espone il capo alla brezza, con effetto salutare. Il quinto, infine, è il bagno di cenere, fatto spolverando sul corpo un sottile strato di cenere o di Vibhuti, sacro simbolo di Shiva. La cenere protegge da contatti negativi e da vibrazioni perniciose provenienti dai corpi altrui, inoltre santifica e purifica chi se ne ricopre perché gli ricorda che tutto ciò che egli sente come proprio, deve inevitabilmente finire, eccetto il Signore, che è l'individuo stesso.".
Sai Baba parla di alimentazione e salute - il Punto d'Incontro
domenica 19 ottobre 2014
Mantra
Mangalam Guru Devaaya
Mangalam Jnana Dhaayine
Mangalam Parthi Vaasaaya
Mangalam Sathya Saayine
Dedicated to Lotus feet of Bhagawan Sri Sathya Sai Baba
sabato 18 ottobre 2014
Cura del corpo
"Il corpo assorbe tutte le tensioni, le ansie e i disagi della nostra vita quotidiana. Tutto ciò crea tensioni muscolari e somatizzationi sugli organi, producendo disfunzioni e malattia. La pratica dell'Hatha Yoga è la disciplina ideale per liberare il corpo da questo sovraccarico e le posizioni, derivate da una millenaria esperienza, ridonano elasticità e giovinezza. Il respiro addominale, lento e profondo, derivante dalla pratica del Pranayama, dona lunga vita. Le specie animali più longeve hanno infatti un ritmo respiratorio molto lento mentre il respiro breve e veloce, tipico dei momenti in cui siamo soggetti a stress, accorcia la vita.".
L. Torchio, Sai Baba parla di alimentazione e salute, Ed. Il Punto d'Incontro
Cura della mente e del pensiero
"Quando la mente soddisfa un desiderio, ne insegue immediatamente un altro senz amai trovare completo appagamento, proprio come fa una scimmia che si posa da un ramo all'altro senza una meta. L'unico scopo sul quale la mente si posa e trova pace è proprio la realizzazione divina. Infatti è molto difficile che una persona che ha fatto una scelta di fede torni indietro (vedi l'esempio dei missionari...). Ma la mente è instabile come un cavallo inquieto, assetato di avventure ed emozioni, occorre domarla con la pratica assidua dello Yoga, del Pranayama (controllo dle respiro) e della Meditazione. Anche i canti sacri e le rpeghiere fanno parte dei rituali di purificazione e del controllo della mente, che così stabilizzata fa sgorgare l'innata saggezza che dimora nel cuore dell'uomo, espressione della scintilla divina in noi. Ricordiamo inoltre che, secondo l'Ayurveda, gli stati d'animo e il pensiero della donna incinta si riflettono sul feto. La serenità della madre è dunque di fondamentale importanza per la salute del nascituro.".
E ciò vale anche per i nostri stati d'animo che si riflettono poi nella vita di tutti i giorni, richiamando a noi le esperienze più vicine a ciò che sentiamo e pensiamo.
Tratto da:
L. Torchio, Sai Baba parla di alimentazione e salute, Ed. Il Punto d'Incontro
venerdì 17 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
Asato
Space Therapy
The mind wanders away from the awareness to the outside through the five senses of the body. This is because the toxins of the mind called "ego". The ego drives the mind to seek out, not to inner core of the being - the Real Self. This is accomplished by the most subtle element, the Space. This spase element may be invoked through relaxation and meditation. The meditation helps us to watch our thoughts and clearly distinguish it from "ego". The detoxification og the mind from ego is in fact the very purpose of life.
Thus the combination of the Five Elements help the whole process effective and complete. Completeness or fullness is the very nature of our Being.
venerdì 3 ottobre 2014
Air Therapy
The nature of mind is to wander all over, either brooding over the past or anxious of the future. As a result, the mind is not available for coordination with the body. The fast wandering mind like the air is brought to the present and made available to heal the body through the air therapy. Pranayama is suggested as a parte of air therapy. Mind always breaths (air) because without it, it cannot function. The mind can survive without food or water but not qithout air. The Pranayama pulls the wandering mind and allows it to transcend to the state of awareness. The state of awareness is the source of all potentialities, including healing.
From : "Panchabhutas (The Five Divine Elements)"
From : "Panchabhutas (The Five Divine Elements)"
Fire Therapy
For complete elimination of water soluble and fat soluble toxins fromthe body a good circulation of heat is required throughout the body. The heat is the fire element. heat is circulated through blood and lymph fluids, the circulatory system and the lymphatic system. However, the mind involves as it is seat of action or motion and mind and body coodination is required. The Yoga exercices are essentials as they improve the blood, lymphatic and air circulations in the body to complete detoxification process.
Tratto da :
"Panchabhutas (The Five Divine Elements)"
"Panchabhutas (The Five Divine Elements)"
giovedì 2 ottobre 2014
Earth Therapy
Fat soluble toxins are greasy and their removal require soap and bile produced by liver acts as soap. the bile amelsifies the fats. fat soluble toxins are removed snd the liver further helps in detoxification of toxins. Bile converts the chemicals into water soluble chemicals and kidneys help by excreting them into the urine. The Water and Earth Terapies help in removing water soluble toxins through liver and kidneys effectively. Sometimes the liver may not be able to remove the chemicals and to convert them into complete water soluble toxins. In such cases the fat soluble toxins are dissolved in the bile, secreted by the liver cells.The bile, passes throgh gall- bladder into the intestine. The toxins are reabsorbed and they mixed with the fibre in the food and passes into the stools. Thet is why more fibre food is advised.
Water Therapy
Water soluble toxins...During the fasting perid, thirty trillion cell in the human body spit out toxic metabolic wastes into the blood stream. Water therapy means drinking about 1 - 1 1/2 litres of water in the morning. The water clenses the stomach and the intestines, the blood and all organs by removing the water soluble toxins passing in the urine and thus rejuvanates the body. By this mechanism the element of water act and eliminates soluble toxins and cure diseases.
martedì 23 settembre 2014
Panchabhutas 2
PANCHABHUTAS
- Space - World - Love - Time
- Wind - Touch - Truth - Knowledge
- Fire - Light (Shape) - Righteous conduct - Energy
- Water - Taste - Peace - Money
- Earth - Smell - Non Violence - Food
lunedì 22 settembre 2014
Medicina Ayurvedica - Comportamento
L'origine della medicina ayurvedica si perse nella notte dei tempi. Da ayur = vita e veda = scienza, essa rappresenta la medicina più antica, praticata da più di cinquemila anni in India, intimamente connessa con la filosofia Yoga. Oggi è tornata fortemente in auge ma di essa si realizzano soprattutto tecniche di massaggio e rimedi erboristici, dimenticando che si tratta di una dottrina completa che considera l'essere umano nel suo insieme inscindibile di spirito, mente e corpo. La salute scaturisce da un perfetto equilibrio di questi tre fattori, ottenuto e mantenuto attraverso norme che riguardano la fede e il comportamento quotidiano, l'alimentazione, la pulizia e l'igiene.
Ciò che ci accade è quindi la conseguenza delle nostre azioni, compiute in questa vita e nelle vite precedenti. Questa è la Legge Cosmica di causa ed effetto, attraverso la quale noi costruiamo il nostro destino (karma). RACCOGLIAMO CIO' CHE SEMINIAMO (chi di spada ferisce di spada perisce), dunque l'unico modo di garantirsi un futuro di felicità è quello di compiere buone azioni e tenere un comportamento giusto e corretto (- anche nei confronti di noi stessi -). La salute è dunque la logica conseguenza di una mente stabile, proiettata e pilotata dalla coscienza verso gli aspetti spirituali della vita.
"La moderazione nel cibo, la moderazione nel parlare, nei desideri e nelle ambizioni, accontentarsi di quel poco che si ottiene da un onesto lavoro, il desiderio si servire e di donare gioia a tutti, sono questi i tonici più potentiche tutelano la salute - il Sanathana Ayurveda"
Sai Baba
Tratto da : Sai Baba parla di alimentazione e salute - Luigi Torchio
sabato 13 settembre 2014
Panchabhutas - The Five Divine Elements
The Panchabhutas are divine five elements described in spiritual texts elaborately while language being the Sanskrit. The subjet is confusing and confounded with many names and synonyms. These are Either, Air, Fire, Water and Earth in the universe. In the Sankhya philosophy's nomenclature, these are Sabda, Sparsa, Rupa, Rasa and Gandha respectively. These also present in the human body senses as sense organs and organs of action which are also known as Jnanedriyas and Karmendriyas respectively with Trigunas in various proportions. These are present in the matter, material, in all beings incluuding man and also possess five religious action, panchakarmas. The universe exists and survives only by their presence and sustains it with the divine cosmic energy.
Bhagwan Baba says: "God controlled Panchabhutas and man has to control himself to evolute the life activity in him, praise and appreciate, experience their divinity to focus on man, as his goal is to merge Jeevatma with Paramatma...I may tell you, nevertheless,thet the five elements (Ether, Air, Fire, Water and Earth) have been created by the Supreme. They have each to be used by you with reverential care and vigilant discrimination. Reckless, and careless use of any of them will only rebound on you with tremendous hard. Their external nature has to be handled with caution and care".
giovedì 21 agosto 2014
lunedì 7 luglio 2014
Prodotti caseari e Yoga
Le tradizioni dello Yoga dell'India considerano i derivati del latte un cibo eccellente, soprattutto per le persone che percorrono il sentiero spirituale. Anche se i latticini non sono raccomandati a tutti i tipi, in particolare non sono adatti ai kapha, hanno un ruolo importante nel mantenimento della salute e per favorire la longevità. L'antica civilizzazione vedica è cresciuta attorno alla mucca che fornisce il latte, la panna, il burro e lo yogurt. Nel corso della storia, questi sono stati i cibi favoriti dagli yogi che non hanno trovato i latticini dannosi per la loro salute. Durante l'infanzia il grande avatar Krishna era noto perché si mangiava il burro appena preparato da qualche massaia che incautamente lo lasciava incustodito.
L'Ayurveda usa i derivati del latte come medicinali, soprattutto e per migliorare la resistenza alle malattie e come aiuto durante la convalescenza e il recupero della salute. Fra questi preparati troviamo decotti nel latte, burro e ghee medicati. I latticini vengono consigliati non solo ai giovani ma anche agli anziani e a chiunque sia debilitato e abbia bisogno di acquistare forza. Molti yogi adottano per lunghi periodi di tempo una dieta prevalentemente lattea. Il latte appena bollito con spezie e zucchero grezzo è considerato eccellente.
Tutto questo dipende comunque dalla disponibilità di un latte di buona qualità PROVENIENTE DA MUCCHE CHE NON SIANO STATE MALTRATTATE, il che ci riporta al dilemma moderno. Un latte di questo tipo difficilmente si trova nel circuito commerciale. I derivati del latte di cattiva qualità ottenuti da mucche maltrattate, fanno aumentare il muco nell'organismo, favoriscono l'insorgere di allergie alimentari, allergie che colpiscono le vie respiratorie e la candida.
Alcune persone non hanno gli enzimi necessari a digerire i latticini perché il loro gruppo etnico storicamente non faceva uso di prodotti caseari. Anche gli adulti che on sono stati allattati da piccoli possono avere delle difficoltà. altri problemi nascono non dai derivati del latte stessi ma da una preparazione impropria. Come la farina integrale è molto diversa dalla farina sbiancata, così i latticini preparati in modo naturale sono molto diversi da quelli comunemente venduti nei supermercati.
In India si permette alla mucca di dare il latte prima al suo vitello e solo quel che rimane, che a volte è una quantità considerevole, viene usato per gli uomini. Se il vitello viene allontanato dalla madre, il latte perde la maggior parte delle sue qualità nutrienti. L'industria dei latticini allontana i vitelli dalle madri per ucciderli. noi uccidiamo i figli degli animali e poi beviamo il loro latte. Come si sentirebbe una madre nelle stesse circostanze? Quando una mucca sente il richiamo del vitello comincia immediatamente a secernere latte. La mucca capisce quando il vitello viene portato via per essere ucciso e la sua sofferenza crea delle tossine che vengono secrete nel latte.
Le vacche vengono maltrattate in molte altre maniere: vengono confinate in recinti angusti e munte meccanicamente. Sono diventati ormai degli animali ibridi, nati con l'inseminazione artificiale, riprogettati geneticamente per produrre molto più latte di quello che per loro è normale produrre. Vengono nutrite con ormoni, antibiotici e granaglie non organiche i cui residui chimici vengono assorbiti dai tessuti e si concentrano nel latte. I latticini vengono pastorizzati, omogeneizzati e tenuti in refrigerazione per lunghi periodi; anche questo riduce le loro proprietà benefiche
I testi ayurvedici spiegano in dettaglio le proprietà dei vari derivati del latte Ci dicono che la qualità della carne e dei derivati del latte provenienti da animali tenuti legati o confinati è molto inferiore a quella degli animali che vivono liberi. Quindi non possiamo paragonare i prodotti delle fattorie moderne con quelli citati nei testi ayuvedici. ovviamente dobbiamo cercare di procurarci latticini biologici o essere cauti nell'uso dei latticini in generale.
Fra i latticini, latte e ghee sono ottimi per la pratica dello Yoga. Il latte è meglio prenderlo appena bollito con spezie tipo zenzero, cannella e cardamomo. Lo yogurt è meglio prenderlo come bevanda mescolandolo con acqua (lassi), altrimenti è un po' pesante e tende a formare muco e non è un cibo dimagrante come normalmente si pensa.
D. Frawley, Yoga e Ayurveda.
PS. Questa volta trascrivere l'articolo mi è venuto difficile: quando si tratta del dolore degli animali la mia reazione è sempre la stessa...tendo allo svenimento, corpo emozioni e mente tendono gelarsi, mi si abbassa la pressione e sento un grandissimo vuoto interiore...
venerdì 4 luglio 2014
Yoga, carne e ahimsa
Mangiare carne è una cosa che ogni studente di Yoga dovrebbe diminuire se non evitare del tutto, questo vale soprattutto per la carne rossa. La ragione principale è che mangiare carne viola il principio yogico di ahimsa, il principio della non violenza che è il primo yama, la disciplina di vita della pratica yoga. Se la pratica dell Yoga è fondata su azioni che danneggiano altre creature, tale pratica non potrà portarci molto lontano.
Il corpo, i denti e il sistema digerente dell'uomo sono quelli di un animale vegetariano. I cibi vegetali forniscono le sostanze nutrienti ideali per sviluppare le sensibilità umane che si basano sul raffinamento del corpo fisico e astrale. La carne aumenta il fuoco animale nel corpo e porta a far funzionare in noi le tendenze degli animali carnivori; ciò favorisce la rabbia, i desideri smodati e altre emozioni negative. La fiamma creata dall'energia carnea è impura e genera un fumo emotivo che distorce la mente e il sistema nervoso. La dieta carnea comunica alle cellule l'energia della distruzione creando in esse dei processi che portano alla malattia e al decadimento; porta nel campo dell'aura un'energia sottile di morte, riducendo nel corpo il flusso dei prana più elevati. La vita delle creature che abbiamo mangiato appesantisce il corpo astrale con i sentimenti e le emozioni negative che hanno accumulato.
La carne produce un tipo di tessuto tamasico e pesante che ostruisce i canali e tende a infiacchire la mente. Questo non significa che le pratiche spirituali non abbiano effetto su una persona che mangia carne ma significa che se hanno successo, il che è poco probabile, c'è pericolo che essendo un tipo di combustibile poco raffinato, la carne crei nel corpo umano un eccesso di calore o un tipo di fumo che distorce qualunque esperienza elevata. Non solo la violenza e il crimine ma anche l'intolleranza religiosa sono stati storicamente più frequenti fra i gruppi etnici che mangiano carne. Non si tratta solo di una questione morale ma di una questione energetica che riguarda il corpo, la mente e lo spirito sia a livello individuale che collettivo. Se a tutto ciò aggiungiamo il danno che il consumo della carne provoca al pianeta in termini di distruzione delle foreste pluviali, inquinamento della terra e dell'acqua, e crescente difficoltà a sostenere la dieta carnea per una popolazione umana in continua crescita, allora non si potrà nascondere la magnitudine del problema. Noi non possiamo evolvere veramente come specie e superare problemi come la guerra e il crimine fino a che non smettiamo di mangiare i nostri fratelli e le nostre sorelle animali.
Oggi molte persone non sono vegetariane ma mangiano pollo e pesce. Anche se la carne di questi animali è meno dannosa della carne rossa, si tratta pur sempre della vita di un altro essere che vive e si muove.
Altri vegetariano mangiano uova, sono i cosiddetti lacto-ovo vegetariani; Anche se le uova sono meno dannose rispetto al pollo e al pesce o alla carne rossa, sono comunque un prodotto animale che causa lo sfruttamento di questi animali. molti templi indù non ammettono nei loro santuari interni le persone che mangiano uova. Le complicazioni create dagli allevamenti industriali e dall'ingegneria genetica sono altre ragioni per non cibarsi di polli e uova.
Sfortunatamente in Occidente molti praticanti dello Yoga e persino gli insegnanti di Yoga mangiano carne e a volte durante i ritiri di Yoga e di meditazione viene servito pollo e pesce. E' difficile capire come si possa ignorare la tradizione dharmica di ahimsa, soprattutto quando è facile procurarsi del cibo vegetariano.
...Un vero Yogi deve essere in prima line fra quelli che si occupano della protezione degli animali e della protezione della Terra.
David Frawley esprime magnificamente una verità che appartiene anche a me da sempre.
giovedì 3 luglio 2014
Sul cibo - Parte seconda
Cibi crudi o cibi cotti
Oggi si fa molta confusione sul ruolo delle diete a base di cibi crudi in uso nello Yoga e in Ayurveda e nel vegetarianesimo in generale. Alcune persone identificano la dieta vegetariana con una dieta basata esclusivamente su cibo crudo. La dieta vegetariana include tutti i cibi che non sono di origine animale, anche quelli cotti. Molti cibi devono essere cotti per diventare digeribili, come il riso e le patate.
Generalmente l'Ayurveda sconsiglia diete a base di cibo crudo per il mantenimento della salute a lungo termine ma le consiglia solo per brevi periodi di disintossicazione. Questo perché il cibo crudo è più difficile da digerire e non fornisce tutte le sostanze nutrienti date dal cibo cotto. L'Ayurveda raccomanda diete specifiche per contrastare il proprio dosha, sono basate soprattutto su cereali integrali, legumi, radici, verdure, noci e semi, con una parte minore di cibo crudo; quel che si può chiamare dieta vegetariana "bilanciata" o "nutritiva".
Il fatto che per l'Ayurveda il cibo cotto è migliore fa pensare ad alcune persone che l'Ayurveda considera nocivo il cibo crudo, e per il collegamento che esiste fra Ayurveda e Yoga le stesse persone pensano che le diete a base di cibo crudo non sono yogiche. Ma se guardiamo ai testi tradizionali dello Yoga vediamo che c'è un'enfasi sul cibo crudo. La dieta yogica è tradizionalmente una dieta a base di frutti e radici anche se prevede cereali e latticini. Gli yogi che si ritirano nella natura vivono di cibi selvatici, questo fa parte della loro regola spirituale ed è un mezzo per collegarsi alle forze della natura.
Bisogna notare che i cibi crudi aumentano nel corpo e nella mente gli elementi aria ed etere, i componenti vata. I cibi cotti invece vanno meglio gli elementi terra e acqua che sono i componenti kapha e anche per aumentare il fuoco che è il fattore pitta. Questo rende il cibo cotto più facile da digerire e migliore per la formazione del corpo ma il cibo crudo va meglio per favorire le sensibilità sottili del prana e della mente.
La dieta yogica pone l'enfasi sullo sviluppo degli elementi aria ed etere, non solo per la disintossicazione ma anche per aprire la mente la cui natura è soprattutto aria ed etere. Per questa ragione si raccomandano cibi crudi e anche il digiuno. Riducendo il corpo si permette lo sviluppo e l'espansione della mente, si diminuisce la coscienza del corpo e si aumenta il distacco.
I cibi crudi sono ricchi di prana e portano la forza del prana non solo nel corpo ma anche nella mente; fanno parte della dieta yogica tradizionale per la pulizia delle nadi (canali) che avviene per mezzo dell'aumento del prana. I grandi yogi infatti sono capaci di vivere solo di aria e di prana, altri possono vivere solo di acqua, altri ancora solo con un po' di frutta, latte o ghee.
La strategia dello Yoga è di aumentare agni (il fuoco digestivo) con delle pratiche interiori e fare in modo che il vata non si aggravi. La pratica dello Yoga, soprattutto il pranayama, aumenta agni permettendo di digerire i cibi crudi. Con il fuoco pranico e il fuoco digestivo più forte lo yogi può mangiare cibo crudo, sopportare temperature estreme e sottoporsi ad altri squilibri fisici che normalmente portano malattia.
L'Ayurveda si rivolge comunque a persone normali che hanno bisogno di protezione dalle influenze esterne e dagli aspetti più aspri della vita. Quelli che fra noi sono solamente degli yogi part-time e raramente conducono vita ascetica, possono non avere la capacità di digerire i cibi crudi, soprattutto se vengono assunti per lunghi periodi di tempo.
Malgrado ciò, molte persone possono trarre beneficio da diete periodiche disintossicanti a base di cibi crudi, soprattutto nella tarda primavera, in aprile o maggio secondo le condizioni climatiche, la stagione naturale per la disintossicazione. La dieta deve prevedere una certa quantità di cibo crudo, il 10 o 20%, per apportare la giusta quantità di vitamine, minerali ed enzimi di cui abbiamo bisogno e che abbondano in questi cibi.
Chi oltre al corpo fisico vuole disintossicare il corpo sottile, può ricorrere all'aiuto di diete a base di cibi crudi associate ad asana, pranayama, mantra e meditazione. Si può continuare questa pratica per un periodo che va da uno a tre mesi secondo la propria costituzione.
Insieme alla dieta a base di cibi crudi si può cercare di aumentare la forza del fuoco digestivo con l'uso di spezie come zenzero, pepe di Cayenna, cannella e basilico, oppure la formula ayrvedica trikatu.
Avanzando con le pratiche spirituali si potrà assumere più cibo crudo e verrà richiesto sempre meno cibo. Il progresso spirituale riflette una crescente sensibilità al cibo e richiede un cibo che contenga prana e amore come ingredienti principali.
David Frawley.
Sul cibo - Parte prima
Dieta per lo Yoga e l'Ayurveda - Similarità e differenze.
Cibo, anna, è la prima parola in sanscrito per indicare Brahman, la divinità suprema. Nell'Universo tutto è cibo. Il Sé interiore, Atman, è colui che mangia il cibo costituito da ogni cosa. Tutto quello che vediamo è cibo per l'anima. Lo sviluppo dell'anima dipende dalla capacità di mangiare e digerire il cibo che è la nostra vita. Il cibo, anna, è la base della vita, del prana. Trasporta nel corpo la forza vitale e la sostiene.
Il tipo di cibo che preferiamo riflette il livello del nostro sviluppo. Dalla natura del cibo scelto da una persona si deduce lo stadio della sua coscienza. Yoga e Ayurveda consigliano una dieta puramente vegetariana o quel che si chiama dieta sattvica; una dieta per favorire lo sviluppo di sattva, la qualità superiore della pace, dell'amore e della consapevolezza. Mangiare è la nostra prima interazione con l'ambiente. Se questa attività non è basata sulla'more e la compassione, tutte le altre azioni saranno destinate a portare sofferenza. come fondamento di tutte le terapie curative l'Ayuveda consiglia una dieta adatta. Il cibo è la prima fonte di medicina ed è la più importante. Senza il cibo adatto nessun altra modalità di guarigione può avere efficacia. L'Ayurveda raccomanda un cibo sattvico e puro perché sattva crea equilibrio, elimina i fattori nocivi e aiuta a ridurre tutti i dosha. La base del sattva è l'atteggiamento di ahimsa (non fare del male - vedi http://ctayurveda.blogspot.it/2014/06/ahimsa.html). La dieta sattvica è prima di tutto vegetariana, evita ogni prodotto che comporta l'uccisione o la sofferenza di animali. Inoltre la dieta sattvica pone l'enfasi sui cibi naturali, sui cibi cresciuti in armonia con la natura e su un buon terreno, maturati naturalmente, cucinati nella maniera giusta e con il giusto atteggiamento amorevole. In questo modo i cibi sono portatori di prana e di coscienza.
Gli yogi sono nel mondo le persone più attente alla dieta. Non solo sono vegetariani ma evitano cibi preparati industrialmente, cibi fritti e fast food. Si astengono anche dal mangiare aglio e uova. Normalmente gli yogi si cucinano il loro cibo o viaggiano con un cuoco che conosca l'arte di cucinare in modo sattvico. ...
Comunque la dieta yogica ha uno scopo diverso rispetto alla dieta ayurvedica e le due non devono considerarsi uguali perché riflettono gli scopi diversi delle due discipline: l'Ayurveda tende a portare salute ed equilibrio al corpo fisico, lo Yoga tende ad aiutarci a trascendere la coscienza del corpo. Mentre l'Ayurveda si occupa di migliorare la salute del corpo, lo Yoga ci aiuta ad andare oltre le limitazioni del corpo. Per questa ragione, le discipline yogiche tradizionali hanno per la maggior parte una natura ascetica, compreso il digiuno e la dieta leggera, uso di cibi crudi e sistemi di disintossicazione, oltre a privazioni sensoriali, pranayama e meditazione. Tutti questi fattori non solo tendono a ridurre la coscienza del fisico, ma possono aggravare vata che rappresenta la componente aerea non fisica della nostra natura. L'Ayurveda tradizionale, d'altra parte, pone l'enfasi sui cibi cotti, dieta nutriente e sul proteggersi dagli elementi per aumentare la forza fisica e prevenire l'accumulo dei dosha, soprattutto vata.
D. Frawley
mercoledì 2 luglio 2014
Svadharma
"Lo Yoga ci chiede di trovare il giusto sentiero spirituale dharmico e di capire qual'è il nostro posto nello sviluppo universale della coscienza. L'Ayurveda afferma che la salute dipende dalla scoperta del nostro dharma individuale e dal vivere in armonia con esso. A questo proposito la dieta, la medicina, le circostanze della vita e le pratiche spirituali, possono essere dharmiche per una persona e non essere adatte a un'altra persona. Il principio di Svadharma (la legge della natura particolare dell'individuo, dharma personale) è la base dei tipi costituzionali e dello stile di vita individuale enfatizzati dall'Ayurveda; si trova anche nello Yoga che propone una pratica individualizzata o personalizzata.".
martedì 1 luglio 2014
ATMAN, il Sé universale
Se il Brahman pervade tutte le cose, allora esiste anche all'interno di noi sotto forma del nostro vero essere. In quanto stato originale di tutte le creature è anche la nostra natura originale. Pura esistenza è anche pura coscienza. Ciò è chiamato Atman, il Sé Supremo che dimora nel cuore di tutti gli esseri. Brahman e Atman, l'Assoluto e il Sè, non sono diversi. Sono due modi di vedere la stessa realtà presente in tutto l'universo e in ogni individuo. Il Brahman infiniti conosce se stesso come "Io sono quel che io sono". Per conoscere veramente se stessi bisogna conoscere la verità assoluta, conoscere Brahman. Ma il se reale non è una formazione mentale o personale, né una creatura o entità di qualche tipo. E' l'essere di coscienza che trascende tempo, luogo e individuo.
Avere accesso al nostro vero Sé è semplice ma non è facile. Bisogna essere in pace con il proprio cuore ed essere ricettivi alla sua luce interiore. Questa è la base della meditazione. Avere il corpo, il prana e la mente sani, puri ed energici significa avere strumenti importanti per questa ricerca. Lo Yoga ci mostra come realizzare il Sé, l'Ayurveda ci mostra come vivere in modo che le azioni fisiche e mentali non subiscano deviazioni da questa strada.
D. Frawley, Yoga e Ayurveda, ed. Il Punto d'Incontro, 2013
martedì 24 giugno 2014
Sorellanza
Yoga e Ayurveda sono scienze sorelle che si sono sviluppate insieme e nel corso della storia si sono influenzate ripetutamente l'una con l'altra Fanno parte del grande sistema della conoscenza vedica che afferma che tutto l'universo è un Unico Sè e che la chiave per avere la conoscenza cosmica sta nella nostra mente e nel nostro cuore.
Il legame fra Yoga e Ayurveda è il prana, la forza vitale. Lo Yoga è l'intelligenza del prana che cerca sempre maggiori trasformazioni evolutive, mentre l'Ayurveda è il suo potere di guarigione che cerca di rafforzare i sistemi vitali che già ha sviluppato. Ayurveda e Yoga insieme formano una disciplina completa che con straordinaria vitalità e creatività può trasformare tutti i livelli della nostra esistenza...
(D Frawley)
Il legame fra Yoga e Ayurveda è il prana, la forza vitale. Lo Yoga è l'intelligenza del prana che cerca sempre maggiori trasformazioni evolutive, mentre l'Ayurveda è il suo potere di guarigione che cerca di rafforzare i sistemi vitali che già ha sviluppato. Ayurveda e Yoga insieme formano una disciplina completa che con straordinaria vitalità e creatività può trasformare tutti i livelli della nostra esistenza...
(D Frawley)
Leggo "Yoga e Ayurveda"; mi cade un seme di girasole mentre mangiucchio, una passerottina subito si avvicina e inizia a becchettare. Ne lascio volutamente cadere altri, lei non vola via, li prende e li porta al nido da dove il cinguettio giunge forte. Il gioco continua, io lascio cadere, lei mangia e porta su. Accanto ai miei piedi, non ha paura, anzi giungono le consorelle e il compagno. I piccioni attentano ma senza successo. Loro preferiscono le patatine che chi è seduto di fronte a me, vista la scena, lascia poco generosamente cadere. Bello questo tramonto at the bus station!
Y&A2
..Lo Yoga è un distillato di saggezza proveniente da una miriade di saggi esistiti nel corso delle epoche, l'eredità in continuo accrescimento del forte desiderio spirituale dell'umanità che viene adattato alle particolari esigenze di ogni epoca e di ogni persona.
I metodi yogici coprono l'intero campo della nostra esistenza: dal fisico, sensoriale, emotivo, mentale e spirituale, fino alla più elevata autorealizzazione. Include tutti i metodi di evoluzione verso i livelli più elevati di umanità: posizioni fisiche, discipline etiche, controllo del respiro, metodi sensoriali, affermazioni e visualizzazioni, preghiere e mantra e complesse discipline meditative.
L'Ayurveda è uno dei più straordinari sistemi di medicina olistica del mondo. Copre tutti gli aspetti della salute e del benessere: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Include tutti i metodi di guarigione: dieta, erbe, regole per l'esercizio fisico e lo stile di vita, arrivando fino alle pratiche yogiche e alla meditazione. Con il suo particolare concetto di costituzione individuale, l'Ayurveda fornisce a ogni persona di qualsiasi cultura il modo per creare uno stile di vita in armonia con il mondo della natura che con il proprio Sè superiore.
L'Ayurveda si sta affermando come uno dei più importanti sistemi globali di medicina per il complesso mente-corpo...custodisce i segreti per curare non solo gli individui ma anche per risollevare la società, tutte le creature ed il pianeta stesso.
lunedì 23 giugno 2014
Y&A
Yoga e Ayurveda sono due scienze sacre o spirituali strettamente collegate fra di loro e fondate sulla tradizione vedica dell'India.
L'Ayurveda è la scienza vedica della guarigione del corpo e della mente.
Lo yoga è la scienza vedica dell'autorealizzazione che dipende dal buon funzionamento del corpo e della mente.
...Quindi chi si interessa di una avrà benefici dallo studio dell'altra.
(D. Frawley, Yoga e Ayurveda, Ed. Il Punto d'Incontro)
Ahimsa
"Ahimsa, spesso tradotto con "non-violenza", è la regola più importante nella pratica yoga. Più precisamente significa " non nuocere", avere un atteggiamento mentale per cui non si desidera fare del male a nessuna creatura, non solo esseri umani ma anche piante, animali e tutto l'ordine naturale per essere completa Ahimsa deve riguardare non solo l'azione ma deve essere estesa anche alla parola e al pensiero, è alla base della pace mentale che non è possibile se ospitiamo pensieri che danneggiano il prossimo. Come possiamo dedicarci sinceramente alle pratiche spirituali se siamo impegnati in azioni violente, distruttive, menzognere e che tendono a manipolare gli altri?
Ahimsa è alla base dell'approccio ayurvedico alla salute ed è il sostegno di ogni vera guarigione. La salute e il benessere nascono da uno stato della mente e da un modo di vivere che non danneggia le altre creature.
Ahimsa sta alla base del consiglio ayurvedico di seguire una dieta vegetariana...il cibo non deve essere basato sulla crudeltà. Il cibo in fondo è un mezzo per dare nutrimento. Che tipo di nutrimento si può avere da un cibo che non porta con sè l'energia dell'amore ma quella dello sfruttamento?
Anche il lavoro o la vocazione che abbiamo nella vita dovrebbero seguire un'energia d'amore e non provocare danno ad altre creature.
La cosa più importante è che le medicine non devono essere basate sulla crudeltà. La medicina moderna pensa che maltrattando altre creature, come avviene con gli esperimenti su animali, si possano avere dei benefici per curare le persone. NON E' POSSIBILE ALLEVIARE LA SOFFERENZA DI UNA CREATURA CAUSANDO LA SOFFERENZA DI UNA CREATURA PIU' INDIFESA, LA SOFFERENZA GENERA SOFFERENZA."
"Non possiamo avere successo nella vita o conquistare la saggezza a spese del mondo in cui viviamo".
Vamadeva Shastri - Grande pandit indù, in corpo occidentale di David Frawley.
Leggevo questo quando ieri al tramonto mi cadde a terra qualche seme di girasole...
Ahimsa è alla base dell'approccio ayurvedico alla salute ed è il sostegno di ogni vera guarigione. La salute e il benessere nascono da uno stato della mente e da un modo di vivere che non danneggia le altre creature.
Ahimsa sta alla base del consiglio ayurvedico di seguire una dieta vegetariana...il cibo non deve essere basato sulla crudeltà. Il cibo in fondo è un mezzo per dare nutrimento. Che tipo di nutrimento si può avere da un cibo che non porta con sè l'energia dell'amore ma quella dello sfruttamento?
Anche il lavoro o la vocazione che abbiamo nella vita dovrebbero seguire un'energia d'amore e non provocare danno ad altre creature.
La cosa più importante è che le medicine non devono essere basate sulla crudeltà. La medicina moderna pensa che maltrattando altre creature, come avviene con gli esperimenti su animali, si possano avere dei benefici per curare le persone. NON E' POSSIBILE ALLEVIARE LA SOFFERENZA DI UNA CREATURA CAUSANDO LA SOFFERENZA DI UNA CREATURA PIU' INDIFESA, LA SOFFERENZA GENERA SOFFERENZA."
"Non possiamo avere successo nella vita o conquistare la saggezza a spese del mondo in cui viviamo".
Vamadeva Shastri - Grande pandit indù, in corpo occidentale di David Frawley.
Leggevo questo quando ieri al tramonto mi cadde a terra qualche seme di girasole...
lunedì 2 giugno 2014
mercoledì 28 maggio 2014
Foglio bianco
Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lo mostrò agli allievi.
“Che cosa vedete?”, chiese.
“Una macchia nera!”, risposero in coro.
“Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola”, ribatté il maestro, “e nessuno ha visto il grande foglio bianco”.
La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera. Perché il grande foglio bianco è la tua isola, ed è proprio davanti a te!
Così sono gli uomini: capaci solo di vedere le macchie nere, non sanno riconoscere l’immenso foglio bianco che è la loro vita. Tutti noi dovremmo essere, invece, consapevoli, che, nonostante le macchie nere della nostra esistenza, c’è, anche se nascosto, un bel foglio bianco, simbolo della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta. - Cit.
“Che cosa vedete?”, chiese.
“Una macchia nera!”, risposero in coro.
“Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola”, ribatté il maestro, “e nessuno ha visto il grande foglio bianco”.
La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera. Perché il grande foglio bianco è la tua isola, ed è proprio davanti a te!
Così sono gli uomini: capaci solo di vedere le macchie nere, non sanno riconoscere l’immenso foglio bianco che è la loro vita. Tutti noi dovremmo essere, invece, consapevoli, che, nonostante le macchie nere della nostra esistenza, c’è, anche se nascosto, un bel foglio bianco, simbolo della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta. - Cit.
martedì 20 maggio 2014
"L'energetica della mente - Chitta"
"Chitta è il cuore della coscienza, il terreno interno della mente. La coscienza, il campo del pensiero, è un campo di energia sottile che vibra velocemente ed è la base di tutte le manifestazioni materiali. Chitta, in quanto centro della mente, è la materia o sostanza di base della coscienza, è il corpo o la massa della coscienza, così come i tessuti formano la parte principale del corpo fisico. La mente e i sensi sono come le sue braccia e le sue gambe, i suoi arti e gli organi.
Il corpo fisico è costituito principalmente dagli elementi pesanti acqua e terra ed è una creazione della gravità che si muove verso il basso. La coscienza invece, è composta dagli elementi più sottili etere ed aria, ed è una creazione dei pensieri che come il vapore si muovono verso l’alto. Mentre la parte pesante della nostra natura va verso il basso a formare il corpo fisico, l’essenza della nostra esperienza va verso l’alto a formare la coscienza. Abbiamo un corpo grossolano o di gravità (il fisico) e un corpo sottile o essenziale (coscienza).
Di solito non siamo consapevoli degli organi interni o dei tessuti del corpo fisico che sono al di là del campo dei sensi e, allo stesso modo raramente siamo consapevoli della coscienza interna che non viene rivelata dalle funzioni esterne della mente. I processi corporei interni funzionano automaticamente, separatamente dalla consapevolezza ordinaria, nello stesso modo la coscienza profonda mantiene i suoi processi a un livello più profondo della mente esterna.
La natura di Chitta
La natura del cuore della coscienza (chitta) è la sensibilità di ogni tipo, la capacità di sentire in ogni maniera. La capacità di sentire sta alla base di tutte le funzioni mentali e si trasforma in pensieri, emozioni e sensazioni specifiche. Tutto quello che fa la mente è un tipo di sensazione, anche la ragione è un tipo di sensazione che percepisce e paragona. Tali sensazioni sono tutte risposte della coscienza agli stimoli esterni o interni.
La coscienza è la capacità di metterci in relazione senza cui sarebbe impossibile qualunque sentimento, permette di sentire le cose in noi stessi e di sentire noi stessi nelle cose. La coscienza è il prodotto delle relazioni più profonde, che determinano il modo in cui ci sentiamo nei confronti della vita, le associazioni sono un fattore chiave che determina la natura della coscienza individuale.
La coscienza registra a un livello più profondo della mente esterna tutto quello che entra nel campo mentale. Senza la possibilità di notare le cose le altre operazioni mentali non sarebbero possibili. L'ipnosi può portare la consapevolezza al livello della coscienza profonda da cui possiamo ricordare tutto quello che ci è accaduto. La coscienza profonda contiene i ricordi di tutte le esperienze, non solo dalla nascita ma dalle vite precedenti. Porta il seme che ci tiene legati al ciclo della rinascita, un seme costituito dai pensieri e dalle impressioni più profonde."
lunedì 19 maggio 2014
"L'energetica della mente - Coscienza condizionata"
Capire la propria coscienza non è una cosa che si risolve con la lettura di un libro, ma con il pensiero profondo e la meditazione.
"La coscienza non condizionata è il nostro vero Sé, che si trova al di là di tutti i movimenti della mente. La coscienza condizionata è fatta di pensiero a tutti i livelli: conscio, inconscio o superconscio, la coscienza non condizionata invece, è fatta di consapevolezza libera dal pensiero, al di là di ogni idea, emozione o sensazione, anche le più sottili e spaziose.
Tutto il movimento della crescita spirituale sta nello spostamento dalla coscienza condizionata alla coscienza non condizionata. La coscienza condizionata è il deposito di tutti i ricordi e gli attaccamenti da cui sorgono tutti i problemi psicologici. Questo condizionamento della mente altera la percezione e disturba le emozioni. La psicologia ayurvedica si occupa di acquietare la mente condizionata eliminando le abitudini negative che portano alla malattia e alla sofferenza. La mente condizionata non è una cosa che riguarda la singola persona, ma è in connessione con tutte le coscienze condizionate, con tutti i pensieri che esistono nell'universo e con la mente di tutti gli esseri. Non possiamo esaminare la mente senza considerare la vita nella sua totalità.
Il mondo interiore
Che cos'è la coscienza? ... La coscienza è la cosa più meravigliosa dell’universo, non esiste un limite alla sua profondità e alla sua capacità di capire. E come un vasto oceano, ma fino a che non impariamo a navigare bene in questo oceano potremmo perderci e se ci tuffiamo senza la giusta preparazione potremmo annegare. Molte persone mentalmente disturbate sono così immerse nella loro coscienza interna che non sono più in grado di agire nel mondo esterno. A noi appaiono come persone perdute nell'illusione, ma in effetti potrebbero avere accesso a realtà più profonde, anche se non in maniera salutare.
La coscienza è il nostro mondo interiore. Quando lo yogi guarda all'interno vede la coscienza che pulsa con le forze cosmiche, ma se noi guardiamo all'interno vediamo solamente oscurità e vaghi ricordi. La visione esterna ci acceca, siamo così condizionati dalla vivida luce dei sensi da non poter percepire la luce sottile della coscienza. Imparare a osservare i contenuti della coscienza è la parte più importante dello sviluppo mentale e spirituale, per fare questo l’Ayurveda fornisce delle discipline specifiche e delle tecniche di meditazione. Quando la coscienza è illuminata, trascendiamo ogni limitazione esterna, non abbiamo più bisogno di sperimentare il mondo esterno perché abbiamo imparato la sua lezione, che tutto è all'interno.
In sanscrito il campo mentale maggiore, il campo dei pensieri, è chiamato chitta, dalla radice “chit” che significa “essere consapevole”. Chitta si riferisce alla grande mente: inconscio, subconscio, coscienza di sé e superconscio. Chitta è la mente o la coscienza in generale, il campo creato dai nostri pensieri, si riferisce in
modo specifico al centro interiore della mente, il centro del sentimento puro e del conoscere diretto. Chitta è la mente interna di cui la mente esteriore o personale è uno sviluppo limitato. Per convenienza ho tradotto chitta con “coscienza”, ma non dobbiamo dimenticare che questa è solamente una approssimazione. Per la
mente ordinaria la porzione maggiore di chitta è inconscia, solo una persona spiritualmente evoluta è consapevole di tutto il campo della coscienza. Tale persona può guardare tutto il campo mentale perché ha raggiunto la pura coscienza, il Se al di là delle limitazioni del pensiero."
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