venerdì 23 dicembre 2016

Messaggio dell'Ayurveda


La felicità favorisca ogni essere vivente
La salute raggiunga ogni essere vivente
La santità benedica ogni cosa
E la disarmonia scompaia per sempre da ogni luogo!

Questo è il messaggio dell’Ayurveda.


Auguri dal

Auguri da MariaFrancesca!

lunedì 14 novembre 2016

Rigenerarsi con i trattamenti ayurvedici

Oggi non è saggio cercare di vivere in modo troppo puro, ci sono troppi inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel cibo perché si possa restare totalmente immacolati. E anche se ci purifichiamo completamente, l’ambiente tornerà ad inquinarci di nuovo. Purificarsi non è qualcosa che può essere fatto una volta e poi dimenticato: l'Ayurveda consiglia una purificazione regolare come terapia di mantenimento e di prevenzione, seguita da un programma di ringiovanimento per combattere le destabilizzazioni.
Possiamo provare ad isolarci dalle forze esterne facendo uso di condizionatori, di umidificatori o di riscaldamenti ma ogni volta che lasciamo i nostri bozzoli siamo comunque esposti all'ambiente. Questo riorientamento continuo provoca uno stress incessante. Nel tentativo di creare un ambiente standard, che sia lo stesso per tutto l’anno, creiamo invece le condizioni per uno stress continuo.
Tutte le debolezze costitutive sono influenzate dal clima: i problemi di origine vata, per esempio, peggiorano sempre “quando le nubi riempiono il cielo”; più o meno come fanno i nostri vecchi quando dichiarano che la comparsa di dolori reumatici annuncia un temporale. I cambiamenti di clima possono disturbare vata perché vata si altera per definizione ad ogni mutamento, tuttavia ogni costituzione viene influenzata in modo diverso dalle stagioni, intendendo ogni sorta di ciclo temporale.

Vata predomina   -  dopo aver mangiato, prima che abbia inizio la digestione
-       prima dell’alba e nel tardo pomeriggio
-       tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno
-       in vecchiaia   

Pitta predomina   -   durante la digestione
-       a mezzogiorno e a mezzanotte
-       durante l’estate
-       nella maturità

Kapha predomina   -  dopo la digestione, durante l’assimilazione
-       all’alba e al crepuscolo
-       tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera
-       nell’infanzia e nella giovinezza

Il tipo vata trova naturalmente più difficile mantenere l’equilibrio quando in una stagione prevale vata; lo stesso dicasi per i tipi pitta e kapha. L’autunno è la stagione peggiore per i tipi V perché il clima è altamente mutevole e prevalgono perturbazioni con forti venti. Questi individui non devono avviare progetti di una certa importanza in autunno, e anche se nel resto dell’anno hanno piegato dieta e stile di vita alle proprie esigenze, devono ora sforzarsi di rinnovare la propria disciplina senza distrazioni, in modo da mantenere l’armonia in tutti i settori della vita.
I soggetti P devono diventare più rigorosi con se stessi durante l’estate e in ogni periodo eccezionalmente caldo.
I tipi K hanno bisogno della massima disciplina in primavera quando la linfa scorre impetuosa e kapha circola nell’organismo.
Tutti devono fare attenzione, tuttavia, durante il passaggio tra una stagione e l’altra, quando lo stesso clima è incerto e sembra non sapere a quale stagione appartiene. La confusione esterna della Natura si rispecchia nella confusione interna dell’organismo. La febbre primaverile, per esempio, può colpire chiunque, ed è dovuta all'inerzia trasportata dal potente flusso di kapha che si forma a fine inverno.
Una purificazione regolare, costituita dai trattamenti ayurvedici, alimentazione corretta secondo il proprio dosha costituzionale e le stagioni, può controllare il fenomeno. Poiché kapha domina in primavera, l’eliminazione del suo eccesso tra fine inverno e inizio primavera, può prevenire le malattie dovute ad accumulo di kapha. L’eccesso di pitta andrebbe eliminato fra la primavera e l’estate mentre bisognerebbe normalizzare vata tra l’estate e l’autunno.
I rishi indiani crearono feste e tradizioni affinché tutti trovassero facile ricordarsi di modificare la dieta e le abitudini ad ogni cambio di stagione. Il giorno dopo il novilunio più vicino all’equinozio di primavera le popolazioni dell’India occidentale consumano sempre delle foglie di neem al mattino presto, prima di mangiare. Dicono che in questo modo non vi sarà più amarezza per il resto dell’anno; il significato sottinteso di questa frase è che l’amarezza della malattia scompare se si fa uso di una sostanza amara come il neem per controllare il fattore kapha, dominante in questo periodo, il fattore pitta, il cui livello cresce man mano che il clima si riscalda.

In base al calendario indiano, il sole entra in Capricorno il 14 gennaio. In questo giorno si devono mangiare semi di sesamo e succo di canna da zucchero solidificato (jaggery), per poter parlare con dolcezza per il resto dell’anno. I semi si sesamo sono nutrienti e virilizzanti ma difficili da digerire. Poiché il fuoco digestivo è più forte in inverno quando è necessario del cibo in più per mantenerlo caldo, il consumo dei semi di sesamo e di jaggery aiuta a preservare la forza fisica. Ciò migliora il funzionamento (la parola) e l’efficienza (la dolcezza) di tutti gli organi di senso in vista dei prossimi mesi, quando si avrà a che fare con i dosha alterati.
Il clima è un elemento importantissimo nella vita di ogni essere mortale, e vivere secondo il ritmo della natura è il solo modo per rimanere sani.

R. E.. Svoboda – Prakriti: la struttura fisica dell’uomo, Ed. Mediterranee

lunedì 7 novembre 2016

Ratnabhyangam – Il Massaggio con le pietre calde (Hot Stone)


Si utilizza il principio attivo dello scambio termico tipico della pietra lavica, che ha la funzione di assorbire il freddo dalle ossa e rilasciare calore utile a disturbi ossei e muscolari per l’attenuazione delle tensioni.
Torcicollo, lombalgia, cervicale, dolori ossei, rigidità muscolare, migliora il ritorno venoso e la circolazione arteriosa, profondo rilassamento mentale.
Il massaggio con pietre calde nasce dalla consapevolezza che il mondo minerale ha una grande carica vibrazionale ed offre sostegno a più livelli; nasce infatti agli albori della civiltà, quando il legame con Madre Terra era parte integrante della sopravvivenza stessa.
I minerali venivano usati dagli antichi per proteggere, per riti propiziatori, per ornamento, per curare e diagnosticare malattie posizionandoli sulle varie parti del corpo. Basti pensare ai druidi celti o agli egizi o ai nativi americani, passando dalla cultura greca ed indiana per notare come tutti questi popoli abbiano utilizzato le pietre con sacralità.
Il massaggio con pietre calde ha quindi lo scopo di alleviare dolori o guarire alcune malattie, utilizzando l’azione di scambio termico ossia la proprietà di rilasciare calore in cambio di freddo. Ed il calore dona grande sollievo nei casi di
Ø  Contratture
Ø  Congestioni da freddo
Ø  Mal di schiena
Ø  Mal di pancia
Ø  Costipazioni
Ø  Dolori ossei

Inoltre il calore facilita l’assorbimento degli oli, permettendone di sfruttare al meglio le proprietà.
Le pietre basaltiche sono le più adatte a tale scambio e mantenimento di calore, in particolare sono proprio le pietre laviche dell’Etna ad essere le più preziose, per la grande ricchezza di silicio, ferro e carbonella. 



Per il mantenimento, invece, del freddo, o per effettuare lo sbalzo termico utile in alcune situazioni di problemi circolatori, ci si avvale dei marmi, pietre adatte a mantenere appunto, il freddo.
In Cina, per i massaggi con le pietre, venivano usati dei pregiati set di giada che ha proprietà di mantenere sia il caldo che il freddo.


Il Ratnabhyangam è ottimo per gli squilibri vata quali 

Ø  Torcicollo
Ø  Lombalgia
Ø  Cervicale
Ø  Dolori ossei
Ø  Artrite reumatoide
Ø  Artrosi
Ø  Articolazioni rigide e gonfie
Ø  Trapezi contratti

Con l’uso di temperature più tiepide, anche gli squilibri di tipo pitta possono trarre giovamento. 
Per problematiche kapha, quali ritenzione di muco o ritenzione idrica, il Ratnabhyangam è ideale, poiché asciuga l’umidità.
Chi si sottopone al Ratnabhyangam è bene che mangi solo frutta 1 ora prima.
Il trattamento dura 1 ora e 10’ circa.
Riepilogando i benefici del Ratnabhyangam, dal punto di vista fisico essi sono:
Ø  Scioglie la rigidità muscolare
Ø  Allevia la tensione di tutta la colonna vertebrale
Ø  Decongestiona i depositi linfatici
Ø  Migliora la ritenzione dei liquidi
Ø  Migliora la circolazione arteriosa
Ø  Sblocca gli scambi metabolici all’interno dell’organismo
Ø  Aiuta i processi di disintossicazione propri dell’organismo
Ø  Migliora la mobilità articolare
Ø  Migliora il ritorno venoso
Ø  Leviga accuratamente la pelle, azione scrub

Dal punto di vista energetico i benefici del Ratnabhyangam sono:
Ø  Generale sensazione di benessere
Ø  Profondo rilassamento mentale
Ø  Coscienza della propria unità corporea
Ø  Riattivazione dei punti energetici del corpo, chakra e marma.
  
Poiché è il forte calore che si utilizza, il Ratnabhyangam non è indicato per:
Ø  Capilalri fragili
Ø  Vene varicose
Ø  Infiammazioni dei vasi linfatici
Ø  Ferite aperte
Ø  Nei
Ø  Lesioni cutanee
Ø  Herpes
Ø  Nausea
Ø  Febbre
Ø  Ernie
Ø  Infiammazioni della colonna vertebrale

Ø  gravidanza

venerdì 28 ottobre 2016

Articolazioni scricchiolanti - parte 3


Terapia dell’artrite
Il primo passo nella cura dell’artrite reumatoide consiste nel riconoscere che il corpo si trova a sopportare il conflitto per proteggere la mente, impedendole di confrontarsi con i sentimenti confusi o repressi. Se riusciamo ad ammettere la presenza del conflitto interno e ad esprimere la volontà di venirne a patti, possiamo avvalerci delle terapie per controllare gli effetti fisici della malattia, fidando nel fatto che le cause nascoste non aggraveranno nel frattempo la situazione. Possiamo scoprire che la volontà di affrontare la realtà è sufficiente a controllare la malattia qualora venga associata ad adeguate misure fisiche, soprattutto se la patologia è stata scatenata da una dieta inappropriata. E anche se le emozioni sono state la causa principale, i progressi ottenuti con il trattamento fisico aumenteranno la fiducia circa le possibilità di guarigione, rendendo più  facile trattare con la mente quando ci sentiremo pronti a farlo.
Al pari delle altre malattie autoimmuni, l’artrite reumatoide cronica si manifesta in due fasi alterne:
1.    Esacerbazione
2.    Remissione

Nella fase di esacerbazione sono presenti tutti i sintomi fisici, compresa la flogosi acuta delle articolazioni. 
Nella fase di remissione i sintomi scompaiono perché l’accumulo dei dosha nelle articolazioni è uscito dallo stato di emergenza.
I dosha sono sempre nelle articolazioni minacciandole di gravi paralisi, tuttavia le loro minacce cadono temporaneamente nel vuoto perché il livello di accumulo si trova al di sotto della soglia necessaria perché i sintomi si manifestino. Quando un secchio posto sotto il rubinetto si riempie completamente, trabocca; chiudendo il rubinetto il secchio smette di traboccare ma rimane pieno. Non appena il rubinetto si riapre, anche solo di un filo, il secchio trabocca di nuovo. Poiché nelle articolazioni artritiche l’ama è radicato in profondità, ogni accumulo di dosha nell'apparato digerente, tende sempre a ritornare nelle articolazioni, esacerbando nuovamente la malattia.
Una cura efficace dell’artrite implica l’espulsione immediata dei dosha durante la fase di esacerbazione, e l’espulsione graduale dell’ama durante la fase di remissione. I principi di base del trattamento dell’artrite reumatoide si possono riassumere nella seguente formula ayurvedica: digiuno – sudorazione – amaro e piccante al fine di riaccendere il fuoco digestivo.


Sudorazione .
Poiché l’ama ostruisce vata, l’impiego di olio comune peggiorerà le cose. Soltanto l’olio di ricino può ridurre l’infiammazione e asportare l’ama. Stendete sull'articolazione un velo di olio di ricino, applicandovi in seguito una fonte di calore secco. Il calore umido peggiora sia l’ostruzione che la congestione. Vanno bene la borsa di acqua calda o il cuscinetto termico ma è meglio ancora riscaldare una miscela di parti uguali di sabbia e sale chiudendola poi in sacchettini di tela da applicare sulla parte dolente. L’asciuttezza di questi materiali assorbe la congestione articolare. Adatti anche i bagni di sole a causa del calore risanante dei raggi solari, e perché la vitamina D che esso produce è vitale per la salute del colon e del tessuto osseo. 
I cataplasmi, che un tempo anche in Sicilia venivano fatti con i semi di lino per i dolori articolari alle spalle, fanno “sudare” l’articolazione permeandola con il calore intrinseco alle erbe utilizzate. La pasta di zenzero essiccato favorisce la digestione dell’ama penetrato in profondità nell'articolazione. La radice di consolida maggiore lenisce e risana. Uno spesso strato di pasta di rabarbaro lasciata seccare sull'articolazione aiuta a ridurne il gonfiore. Appropriati, in determinate circostanze, anche gli aghi di pino e il pepe di Cayenna. Quest’ultimo, insieme all'ortica, può essere impiegato per irritare l’articolazione in modo che inizi essa stessa il processo di auto purificazione; tale rimedio è sconsigliato agli individui pitta o nei casi di grave infiammazione.
Le sostanze amare catalizzano l’azione digestiva sulle tossine, consentendone una rapida diminuzione. Tutte le sostanze amare possono rivelarsi benefiche in fase di esacerbazione, anche se ciascuna di esse è dotata di proprietà specifiche. La genziana è utile in caso di perdita significativa dell’appetito accompagnata da indigestione. L’aloe vera lenisce l’apparato digerente e purifica il fegato. L’alfalfa è un antidolorifico naturale e purifica il colon. L’artiglio del diavolo allevia il dolore intenso. La radice di liquirizia esercita un effetto paragonabile al cortisone. L'echinacea aiuta ad espellere i micro organismi parassitari. Per controllare l’infiammazione nell’artrite reumatoide il preparato per eccellenza è il Guggulu: il suo sapore è prevalentemente amaro, sebbene sia anche piccante , astringente e dolce, l’energia è calda e l’effetto finale (vipaka) è piccante. Guggulu espelle l’ama dalle articolazioni, esercita un’azione antiflogistica e migliora il metabolismo del tessuto adiposo.
Utile la combinazione Triphala Guggulu: la Triphala purifica l’organismo, il Trikatu ne migliora la digestione.
L’olio di ricino è un rimedio specifico contro l’artrite reumatoide: è piccante, accresce il potere digestivo, controllando vata e asportando le tossine dal colon e dal tessuto osseo.  







venerdì 21 ottobre 2016

Pindasweda – Cataplasma per tutto il corpo



Tamponamento del corpo con sacchetti di erbe per eliminare tossine, altamente piacevole e rilassante. Il corpo viene prima massaggiato e successivamente tamponato con sacchetti erbali immersi in olio caldo.
In questa terapia un bolo, pinda, della grandezza di una grossa arancia, fatto di granaglie ed erbe, viene usato per massaggiare energicamente tutto il corpo. Come la maggior parte delle terapie svedana, pindasveda (o pindasweda) aiuta a risvegliare la memoria cellulare per mezzo dell’intensa stimolazione causata dalla sudorazione. È anche un rimedio eccellente per molte malattie ed è considerata una cura superba per il decadimento del tessuto muscolare.
Prima del trattamento pinda, la testa e il corpo del ricevente vengono accuratamente massaggiati con un olio medicato adatto. Come la maggior parte dei trattamenti ringiovanenti dell’Ayurveda, questa terapia rinvigorisce completamente l’organismo ed è benefica per chi la fa e per chi la riceve perché la sua applicazione metodica induce un senso di grande armonia.
Pindasveda è un’ottima terapia per i disturbi di vata e kapha poiché questi due dosha sono di natura fredda e il forte calore stimola il tessuto grasso che rilascia il sudore attraverso la pelle, generando in tutto l’organismo una totale euforia espansiva. A causa del calore prodotto dai pindasveda, si possono trattare anche i disturbi di vata.
Questa terapia deve essere fatta di mattina per i disturbi di kapha e pitta, in prima serata per i disturbi vata.
I trattamenti con uso di pindasweda apportano numerosi benefici e sono indicati nei casi di:
Ø  Letargia
Ø  Congestioni (muco)
Ø  Tosse
Ø  Raffreddore (polmoni, bronchi, schiena)
Ø  Dolori lombosacrali
Ø  Cervicale
Ø  Spondilosi,
Ø  Schiacciamenti
Ø  Rigidità muscolare
Ø  Forte azione detossinante
Ø  Artrosi
Ø  Spalle bloccate
Ø  Problemi circolatori

Ø  Freddo nelle ossa.

venerdì 14 ottobre 2016

Articolazioni scricchiolanti - parte 2

Spiegazioni del greeva vasti, del keraliano riscaldante, del keraliano a 4 mani, dei pindasweda

Sulle articolazioni scricchiolanti, dolori alle mani, difficoltà di movimento dovute a rigidità ossea e muscolare, in ayurveda si suggerisce sempre la terapia del calore: calore a livello fisico, calore a livello digestivo e calore a livello emozionale. La freddezza è ciò che causa rigidità e blocchi, di pensieri, di emozioni ed infine di movimento. Le terapie applicate in casi di reumatismi sono legate innanzitutto all’uso dei pindasweda, miscela di erbe e spezie racchiuse in sacchetti di tela ed immersi in olio medicato bollente. Tamponando questi sacchettini sulle articolazioni doloranti si possono ottenere risultati notevoli in tempi rapidi. In cambio però l’ayurveda richiede due cose: 1. Frequenza ravvicinata dei pindasweda e 2. Miglioramento del regime alimentare.
È importante che tra un’applicazione e l’altra dei pindasweda, la terapia della sudorazione, trascorra meno tempo possibile; l’ideale sarebbe ogni giorno ma anche a giorni alterni i risultati sono assicurati.

Benefici dei pindaswedanam : l’uso ayurvedico della terapia di fomentazione per rinvigorire tutto il corpo è chiamata pindasveda (o pindasweda). L’Abhyanga è dunque l’oliazione e il massaggio di tutto il corpo che, insieme alla sudorazione per fomentazione (Svedana), ammorbidisce e prepara i tessuti del corpo, la mente e lo spirito della persona all'eliminazione delle scorie.
Il trattamento Svedana ha un numero infinito di procedure per indurre un’abbondante sudorazione per mezzo della fomentazione. Secondo l'Ayurveda, questa procedura può essere fatta solamente dopo che il corpo è stato appropriatamente lubrificato e massaggiato. Svedana, che è una procedura rinvigorente, è specifica per i disturbi di Vata e Kapha, ma può essere usata anche per alcuni disturbi di Pitta.
Questa terapia stimola i tessuti e gli organi vitali alleviando allo stesso tempo i dolori presenti nel corpo. La terapia sveda risveglia la memoria cellulare e toglie dalla mente la paura. La terapia di sudorazione detossinante dei pindasveda, tamponi, chiamati boli, è adatta a moderare i disturbi generati prevalentemente da vata, consigliati nei casi di dolore, pelle secca, giunture non lubrificate, costipazione, insonnia, reumi, dolori da artrosi e da artrite, rigidità articolare e contratture, freddo interno, pelle intossicata, mal di testa, grasso e liquidi in eccesso, ritenzione idrica, catarro, raffreddori. I boli aiutano a prevenire , curare e lenire l’insorgenza di reumatismi, artriti e artrosi.

ALIMENTAZIONE : Le sostanze amare catalizzano l’azione digestiva sulle tossine, consentendone una rapida diminuzione. Tutte le sostanze amare possono rivelarsi benefiche in fase di esacerbazione, anche se ciascuna di esse è dotata di proprietà specifiche. La genziana è utile in caso di perdita significativa dell’appetito accompagnata da indigestione. L’aloe vera lenisce l’apparato digerente e purifica il fegato.
L'alfalfa è un antidolorifico naturale e purifica il colon. 
L’artiglio del diavolo allevia il dolore intenso. 
La radice di liquirizia esercita un effetto paragonabile al cortisone. L'echinacea aiuta ad espellere i micro organismi parassitari. Per controllare l’infiammazione nell'artrite reumatoide il preparato per eccellenza è il Guggulu: il suo sapore è prevalentemente amaro, sebbene sia anche piccante, astringente e dolce, l’energia è calda e l’effetto finale (vipaka) è piccante. Guggulu espelle l’ama dalle articolazioni, esercita un’azione antiflogistica e migliora il metabolismo del tessuto adiposo.
Utile la combinazione Triphala Guggulu: la Triphala purifica l’organismo, il Trikatu ne migliora la digestione. 

L’olio di ricino è un rimedio specifico contro l’artrite reumatoide: è piccante, accresce il potere digestivo, controllando vata e asportando le tossine dal colon e dal tessuto osseo.


Poiché l’ama ostruisce vata, l’impiego di olio comune peggiorerà le cose. Soltanto l’olio di ricino può ridurre l’infiammazione e asportare l’ama. Stendete sull’articolazione un velo di olio di ricino, applicandovi in seguito una fonte di calore secco. Il calore umido peggiora sia l’ostruzione che la congestione. Vanno bene la borsa di acqua calda o il cuscinetto termico ma è meglio ancora riscaldare una miscela di parti uguali di sabbia e sale chiudendola poi in sacchettini di tela da applicare sulla parte dolente. L’asciuttezza di questi materiali assorbe la congestione articolare. Adatti anche i bagni di sole a causa del calore risanante dei raggi solari, e perché la vitamina D che esso produce è vitale per la salute del colon e del tessuto osseo.
I cataplasmi, che un tempo anche in Sicilia venivano fatti con i semi di lino per i dolori articolari alle spalle, fanno “sudare” l’articolazione permeandola con il calore intrinseco alle erbe utilizzate. La pasta di zenzero essiccato favorisce la digestione dell’ama penetrato in profondità nell’articolazione. La radice di consolida maggiore lenisce e risana. Uno spesso strato di pasta di rabarbaro lasciata seccare sull’articolazione aiuta a ridurne il gonfiore. Appropriati, in determinate circostanze, anche gli aghi di pino e il pepe di Cayenna. Quest’ultimo, insieme all’ortica, può essere impiegato per irritare l’articolazione in modo che inizi essa stessa il processo di auto purificazione; tale rimedio è sconsigliato agli individui pitta o nei casi di grave infiammazione. L’uso delle spezie piccanti è consigliato con molta moderazione in caso di pitta in eccesso.
Altro rimedio in caso di dolori da cervicale, da lombo sciatalgia, di spondilosi, di ernie, di blocchi articolazione ginocchio è il Vasti, applicazione di abbondante e caldo olio medicato sulle parti interessate per almeno 30 minuti. Può essere applicato su collo, su zona lombare, su ginocchio, su ombelico (nei casi di stipsi cronica – vedi dispensa), e sulla zona cardiaca nei casi di depressione o di emozioni particolarmente buie.

Benefici dei vasti : nei casi di infiammazioni della regione lombare, spondilosi, sciatica, prolasso delle vertebre, scoliosi, spondilosi cervicale, traumi, fratture e dolori cronici del collo, torcicollo, asma, problemi respiratori, patologie ed insufficienze cardiache, dolori muscolari e ossei al petto, profondi e radicati sentimenti di rabbia e tristezza, nelle problematiche del menisco, dolori e osteoartrite a carico del ginocchio, paralisi facciali, disturbi del sonno, secchezza del viso, delle fauci e del naso, mal di testa molto forti ed emicranee, cataratta, eccesso di temperatura corporea, eczemi e psoriasi di origine nervosa, paura, ansia, angoscia, ottimo lo shirovasti nei trattamenti di disturbi psico-somatici e dello stress.




Questi trattamenti possono essere preceduti da massaggi preparatori o applicati singolarmente.

Benefici del massaggio keraliano : il massaggio Keraliano è un trattamento che prende il nome dalla famosa regione del sud dell’India, il Kerala. È un massaggio per lavorare sia sul piano energetico che sul piano fisico e ha molteplici benefici. Ha una forte azione detossinante, spalle bloccate, impurità cutanee, riattiva la circolazione, riduce i fastidi nei cambi di stagione, decongestiona i depositi linfatici, migliora la mobilità delle articolazioni, rimuove il freddo dalle ossa, ridona energia e vitalità al corpo stanco, risveglia e facilita lo scorrimento del Prana, attiva i centri energetici del corpo. Può essere svolto da un singolo terapista, e dura circa 50’, o da due terapisti aumentandone i benefici e diminuendo la durata.

Sarà il terapista ayurvedico a stabilire quale olio medicato è più utile alla tipologia di reumatismo e di dolore che si trova di fronte. Sarà sua cura definire tempi e modalità di somministrazione di tali trattamenti derivati dalla medicina ayurvedica. Che non è una medicina alternativa ma medicina ufficiale indiana.




venerdì 7 ottobre 2016

Articolazioni scricchiolanti - parte 1

Patologie reumatiche

La presenza costante di ama (termine generico indicante le tossine prodotte da un inadeguato funzionamento del metabolismo) nell'organismo crea uno stato di allerta immunitario permanente, ossia una condizione allergica. Le allergie persistenti sviluppano a lungo andare patologie più gravi. L’ama si radica così profondamente nei tessuti che questi vengono distrutti dalle reazioni immunitarie. Le cellule morte sono una varietà di ama di origine interna, corpi ormai estranei che il sistema immunitario attacca e distrugge proprio come farebbe con qualsiasi intruso. Allorché le cellule preposte alle difese immunitarie sviluppano una sorta di gusto cannibalico per i tessuti viventi degenerati, si scatena quella che viene definita una reazione “autoimmune”. L’invecchiamento è appunto mediato da processi autoimmuni, e poiché tutti noi moriamo di vecchiaia se nessuna malattia interviene prima del tempo, per rendere possibile il ringiovanimento è necessario eliminare l'autoimminità.
Le malattie reumatiche forniscono un buon esempio di patologia autoimmune che può essere trattata con successo mediante approccio ayurvedico (Robert. E. Svoboda). Nelle malattie reumatiche – febbre reumatica, reumatismo e artrite reumatoide – il corpo è saturo di “reuma”, una forma di ama. Circa il 10 % dei pazienti visitati dal dott. Svoboda soffre di qualche forma reumatica, un sintomo di quanto gravemente siano peggiorate le condizioni di salute generali. La febbre reumatica e l’artrite reumatoide possono giungere a colpire il cuore e a provocare la morte del paziente. 


L’artrite reumatoide è una patologia sistemica generalizzata che può verificarsi ad ogni età, sebbene sia meno diffusa tra i bambini e gli adolescenti. In media la prima manifestazione dell’artrite reumatoide si verifica intorno ai quarantanni. È favorita da una predisposizione ereditaria e le donne vengono più colpite con frequenza maggiore rispetto agli uomini. Pur essendo presente in ogni parte del mondo, la sua gravità aumenta in modo significativo nei climi freddi e umidi, i quali promuovono la congestione di kapha e l’accumulo di ama.
La definizione in sanscrito dell’artrite reumatoide è ama-vata, ad indicare che essa insorge quando vata diffonde ama in tutto il corpo. Sembra che la causa principale sia una dieta inappropriata; fra le altre cause abbiamo l’esaurimento da superlavoro, lo sforzo fisico eccessivo, i frequenti rapporti sessuali, la preoccupazione intensa e i disturbi emotivi come l’angoscia. L’esaurimento e le forti emozioni incrementano vata peggiorando l’artrite reumatoide, talvolta persino scatenandola. Quando siamo sconvolti, oppressi dall'angoscia, dall'insicurezza, dalla paura o da altre potenti emozioni, non possiamo prestare sufficiente attenzione a quel che mangiamo. Possiamo immergerci nel lavoro o nel divertimento alla ricerca del vuoto mentale che proviene dall'essere esausti, o inebriarci di sostanze intossicanti per sfuggire all'oppressione della nostra infelicità. Sappiamo che l’appetito scompare quando siamo arrabbiati o sconvolti, pure il cibo consumato quando non abbiamo fame produce ama e agisce come un veleno insidioso i cui effetti vengono in superficie solo gradualmente.
L’emozione instabile può creare danni stimolando la mente a sfuggire alla propria infelicità attraverso l’attività ossessiva. Essa colpisce inoltre direttamente l’organismo. Dopo un evento sportivo particolarmente emozionante si verifica un aumento del tasso reumatico nel sangue dei giocatori.
L’effetto principale dell’artrite è una grave paralisi che impedisce al paziente di vivere una vita normale. 
Chi soffre di artrite è spesso rigido e inflessibile dal punto di vista psicologico. Supponiamo di trovarci impegnati in un lavoro che non ci piace, oppure di essere arrabbiati col nostro capo, o di trovare intollerabili le nostre condizioni di lavoro. Se non riusciamo ad adattarci, e se non ammettiamo con noi stessi l’incapacità di farlo, un attacco di artrite offre una valida scusa per disimpegnarci senza biasimo, giacché si suppone che la malattia fisica sia al di la del nostro controllo.
Ogni ruolo intollerabile può sfociare in una rigidità fisica che impedisce o limita la necessità di svolgerlo.
In alcuni pazienti le cause emotive prevalgono su quelle fisiche; in altri accade il contrario. In ogni caso data la centralità dell’elemento “reuma”, l’espulsione fisica dell’ama è essenziale nella cura delle patologie reumatiche.