giovedì 3 luglio 2014

Sul cibo - Parte seconda

Cibi crudi o cibi cotti

Oggi si fa molta confusione sul ruolo delle diete a base di cibi crudi in uso nello Yoga e in Ayurveda e nel vegetarianesimo in generale. Alcune persone identificano la dieta vegetariana con una dieta basata esclusivamente su cibo crudo. La dieta vegetariana include tutti i cibi che non sono di origine animale, anche quelli cotti. Molti cibi devono essere cotti per diventare digeribili, come il riso e le patate.
Generalmente l'Ayurveda sconsiglia diete a base di cibo crudo per il mantenimento della salute a lungo termine ma le consiglia solo per brevi periodi di disintossicazione. Questo perché il cibo crudo è più difficile da digerire e non fornisce tutte le sostanze nutrienti date dal cibo cotto. L'Ayurveda raccomanda diete specifiche per contrastare il proprio dosha, sono basate soprattutto su cereali integrali, legumi, radici, verdure, noci e semi, con una parte minore di cibo crudo; quel che si può chiamare dieta vegetariana "bilanciata" o "nutritiva". 
Il fatto che per l'Ayurveda il cibo cotto è migliore fa pensare ad alcune persone che l'Ayurveda considera nocivo il cibo crudo, e per il collegamento che esiste fra Ayurveda e Yoga le stesse persone pensano che le diete a base di cibo crudo non sono yogiche. Ma se guardiamo ai testi tradizionali dello Yoga vediamo che c'è un'enfasi sul cibo crudo. La dieta yogica è tradizionalmente una dieta a base di frutti e radici anche se prevede cereali e latticini. Gli yogi che si ritirano nella natura vivono di cibi selvatici, questo fa parte della loro regola spirituale ed è un mezzo per collegarsi alle forze della natura.
Bisogna notare che i cibi crudi aumentano nel corpo e nella mente gli elementi aria ed etere, i componenti vata. I cibi cotti invece vanno meglio gli elementi terra e acqua che sono i componenti kapha e anche per aumentare il fuoco che è il fattore pitta. Questo rende il cibo cotto più facile da digerire e migliore per la formazione del corpo ma il cibo crudo va meglio per favorire le sensibilità sottili del prana e della mente.
La dieta yogica pone l'enfasi sullo sviluppo degli elementi aria ed etere, non solo per la disintossicazione ma anche per aprire la mente la cui natura è soprattutto aria ed etere. Per questa ragione si raccomandano cibi crudi e anche il digiuno. Riducendo il corpo si permette lo sviluppo e l'espansione della mente, si diminuisce la coscienza del corpo e si aumenta il distacco. 
 I cibi crudi sono ricchi di prana e portano la forza del prana non solo nel corpo ma anche nella mente; fanno parte della dieta yogica tradizionale per la pulizia delle nadi (canali) che avviene per mezzo dell'aumento del prana. I grandi yogi infatti sono capaci di vivere solo di aria e di prana, altri possono vivere solo di acqua, altri ancora solo con un po' di frutta, latte o ghee.
La strategia dello Yoga è di aumentare agni (il fuoco digestivo) con delle pratiche interiori e fare in modo che il vata non si aggravi. La pratica dello Yoga, soprattutto il pranayama, aumenta agni permettendo di digerire i cibi crudi. Con il fuoco pranico e il fuoco digestivo più forte lo yogi può mangiare cibo crudo, sopportare temperature estreme e sottoporsi ad altri squilibri fisici che normalmente portano malattia.
L'Ayurveda si rivolge comunque a persone normali che hanno bisogno di protezione dalle influenze esterne e dagli aspetti più aspri della vita. Quelli che fra noi sono solamente degli yogi part-time e raramente conducono vita ascetica, possono non avere la capacità di digerire i cibi crudi, soprattutto se vengono assunti per lunghi periodi di tempo.
Malgrado ciò, molte persone possono trarre beneficio da diete periodiche disintossicanti a base di cibi crudi, soprattutto nella tarda primavera, in aprile o maggio secondo le condizioni climatiche, la stagione naturale per la disintossicazione. La dieta deve prevedere una certa quantità di cibo crudo, il 10 o 20%, per apportare la giusta quantità di vitamine, minerali ed enzimi di cui abbiamo bisogno e che abbondano in questi cibi. 
Chi oltre al corpo fisico vuole disintossicare il corpo sottile, può ricorrere all'aiuto di diete a base di cibi crudi associate ad asana, pranayama, mantra e meditazione. Si può continuare questa pratica per un periodo che va da uno a tre mesi secondo la propria costituzione.
Insieme alla dieta a base di cibi crudi si può cercare di aumentare la forza del fuoco digestivo con l'uso di spezie come zenzero, pepe di Cayenna, cannella e basilico, oppure la formula ayrvedica trikatu.
Avanzando con le pratiche spirituali si potrà assumere più cibo crudo e verrà richiesto sempre meno cibo. Il progresso spirituale riflette una crescente sensibilità al cibo e richiede un cibo che contenga prana e amore come ingredienti principali.
David Frawley.

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