lunedì 19 maggio 2014

"L'energetica della mente - Coscienza condizionata"

Capire la propria coscienza non è una cosa che si risolve con la lettura di un libro, ma con il pensiero profondo e la meditazione.

"La coscienza non condizionata è il nostro vero Sé, che si trova al di là di tutti i movimenti della mente. La coscienza condizionata è fatta di pensiero a tutti i livelli: conscio, inconscio o superconscio, la coscienza non condizionata invece, è fatta di consapevolezza libera dal pensiero, al di là di ogni idea, emozione o sensazione, anche le più sottili e spaziose. 
Tutto il movimento della crescita spirituale sta nello spostamento dalla coscienza condizionata alla coscienza non condizionata. La coscienza condizionata è il deposito di tutti i ricordi e gli attaccamenti da cui sorgono tutti i problemi psicologici. Questo condizionamento della mente altera la percezione e disturba le emozioni. La psicologia ayurvedica si occupa di acquietare la mente condizionata eliminando le abitudini negative che portano alla malattia e alla sofferenza. La mente condizionata non è una cosa che riguarda la singola persona, ma è in connessione con tutte le coscienze condizionate, con tutti i pensieri che esistono nell'universo e con la mente di tutti gli esseri. Non possiamo esaminare la mente senza considerare la vita nella sua totalità.

Il mondo interiore

Che cos'è la coscienza? ... La coscienza è la cosa più meravigliosa dell’universo, non esiste un limite alla sua profondità e alla sua capacità di capire. E come un vasto oceano, ma fino a che non impariamo a navigare bene in questo oceano potremmo perderci e se ci tuffiamo senza la giusta preparazione potremmo annegare. Molte persone mentalmente disturbate sono così immerse nella loro coscienza interna che non sono più in grado di agire nel mondo esterno. A noi appaiono come persone perdute nell'illusione, ma in effetti potrebbero avere accesso a realtà più profonde, anche se non in maniera salutare.
La coscienza è il nostro mondo interiore. Quando lo yogi guarda all'interno vede la coscienza che pulsa con le forze cosmiche, ma se noi guardiamo all'interno vediamo solamente oscurità e vaghi ricordi. La visione esterna ci acceca, siamo così condizionati dalla vivida luce dei sensi da non poter percepire la luce sottile della coscienza. Imparare a osservare i contenuti della coscienza è la parte più importante dello sviluppo mentale e spirituale, per fare questo l’Ayurveda fornisce delle discipline specifiche e delle tecniche di meditazione. Quando la coscienza è illuminata, trascendiamo ogni limitazione esterna, non abbiamo più bisogno di sperimentare il mondo esterno perché abbiamo imparato la sua lezione, che tutto è all'interno.
In sanscrito il campo mentale maggiore, il campo dei pensieri, è chiamato chitta, dalla radice “chit” che significa “essere consapevole”. Chitta si riferisce alla grande mente: inconscio, subconscio, coscienza di sé e superconscio. Chitta è la mente o la coscienza in generale, il campo creato dai nostri pensieri, si riferisce in
modo specifico al centro interiore della mente, il centro del sentimento puro e del conoscere diretto. Chitta è la mente interna di cui la mente esteriore o personale è uno sviluppo limitato. Per convenienza ho tradotto chitta con “coscienza”, ma non dobbiamo dimenticare che questa è solamente una approssimazione. Per la
mente ordinaria la porzione maggiore di chitta è inconscia, solo una persona spiritualmente evoluta è consapevole di tutto il campo della coscienza. Tale persona può guardare tutto il campo mentale perché ha raggiunto la pura coscienza, il Se al di là delle limitazioni del pensiero." 



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