Praticamente, la pianta del ricino (ricinus communis) costituisce, da sola, una vera e propria farmacopea. L'olio di ricino è pungente, dolce, astringente, caldo, pesante, ha sapore postdigestivo dolce (madhura vipaka) e deprime tutti i dosha, in particolare vata e kapha. Oltre alla sua nota azione lassativa, l'olio di ricino ha la proprietà di eliminare ama dai tessuti, soprattutto a livello delle articolazioni, e con un'azione lenta e di lungo periodo, anche il grasso in eccesso. Nell'uso esterno, gli impacchi di olio di ricino costituiscono un rimedio affidabile per strappi muscolari, lussazioni, dolori mestruali e ogni genere di infiammazione, comprese quelle a carico dell'intestino o di altri organi addominali e pelvici.
La radice del ricino ha la proprietà di ridurre vata e kapha e di aumentare pitta; viene usata da sola o in associazione con altre sostanze nella cura di affezioni di natura vata, fra cui dolori, edemi, artrite reumatoide, alcune forme di dissenteria cronica e le malattie del sistema nervoso; possiede anche poteri afrodisiaci. Gli impiastri a base di semi e foglie di ricino, alleviano le cefalee e curano i foruncoli.
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