Terapia dell’artrite
Il primo
passo nella cura dell’artrite reumatoide consiste nel riconoscere che il corpo
si trova a sopportare il conflitto per proteggere la mente, impedendole di
confrontarsi con i sentimenti confusi o repressi. Se riusciamo ad ammettere la
presenza del conflitto interno e ad esprimere la volontà di venirne a patti,
possiamo avvalerci delle terapie per controllare gli effetti fisici della
malattia, fidando nel fatto che le cause nascoste non aggraveranno nel
frattempo la situazione. Possiamo scoprire che la volontà di affrontare la
realtà è sufficiente a controllare la malattia qualora venga associata ad
adeguate misure fisiche, soprattutto se la patologia è stata scatenata da una
dieta inappropriata. E anche se le emozioni sono state la causa principale, i
progressi ottenuti con il trattamento fisico aumenteranno la fiducia circa le
possibilità di guarigione, rendendo più
facile trattare con la mente quando ci sentiremo pronti a farlo.
Al pari
delle altre malattie autoimmuni, l’artrite reumatoide cronica si manifesta in
due fasi alterne:
1. Esacerbazione
2. Remissione
Nella fase
di esacerbazione sono presenti tutti i sintomi fisici, compresa la flogosi
acuta delle articolazioni.
Nella fase
di remissione i sintomi scompaiono perché l’accumulo dei dosha nelle articolazioni è uscito dallo stato di emergenza.
I dosha sono sempre nelle articolazioni
minacciandole di gravi paralisi, tuttavia le loro minacce cadono
temporaneamente nel vuoto perché il livello di accumulo si trova al di sotto
della soglia necessaria perché i sintomi si manifestino. Quando un secchio
posto sotto il rubinetto si riempie completamente, trabocca; chiudendo il
rubinetto il secchio smette di traboccare ma rimane pieno. Non appena il
rubinetto si riapre, anche solo di un filo, il secchio trabocca di nuovo.
Poiché nelle articolazioni artritiche l’ama è radicato in profondità, ogni accumulo di dosha nell'apparato digerente, tende
sempre a ritornare nelle articolazioni, esacerbando nuovamente la malattia.
Una cura
efficace dell’artrite implica l’espulsione immediata dei dosha durante la fase di esacerbazione, e l’espulsione graduale
dell’ama durante la fase di
remissione. I principi di base del trattamento dell’artrite reumatoide si
possono riassumere nella seguente formula ayurvedica: digiuno – sudorazione –
amaro e piccante al fine di riaccendere il fuoco digestivo.
Sudorazione .
Poiché l’ama ostruisce vata, l’impiego di olio comune peggiorerà le cose. Soltanto l’olio
di ricino può ridurre l’infiammazione e asportare l’ama. Stendete sull'articolazione un velo di olio di ricino,
applicandovi in seguito una fonte di calore secco. Il calore umido peggiora sia
l’ostruzione che la congestione. Vanno bene la borsa di acqua calda o il
cuscinetto termico ma è meglio ancora riscaldare una miscela di parti uguali di
sabbia e sale chiudendola poi in sacchettini di tela da applicare sulla parte
dolente. L’asciuttezza di questi materiali assorbe la congestione articolare.
Adatti anche i bagni di sole a causa del calore risanante dei raggi solari, e
perché la vitamina D che esso produce è vitale per la salute del colon e del
tessuto osseo.
I
cataplasmi, che un tempo anche in Sicilia venivano fatti con i semi di lino per
i dolori articolari alle spalle, fanno “sudare” l’articolazione permeandola con
il calore intrinseco alle erbe utilizzate. La pasta di zenzero essiccato
favorisce la digestione dell’ama
penetrato in profondità nell'articolazione. La radice di consolida maggiore
lenisce e risana. Uno spesso strato di pasta di rabarbaro lasciata seccare
sull'articolazione aiuta a ridurne il gonfiore. Appropriati, in determinate
circostanze, anche gli aghi di pino e il pepe di Cayenna. Quest’ultimo, insieme
all'ortica, può essere impiegato per irritare l’articolazione in modo che inizi
essa stessa il processo di auto purificazione; tale rimedio è sconsigliato agli
individui pitta o nei casi di grave
infiammazione.
Le
sostanze amare catalizzano l’azione digestiva sulle tossine, consentendone una
rapida diminuzione. Tutte le sostanze amare possono rivelarsi benefiche in fase
di esacerbazione, anche se ciascuna di esse è dotata di proprietà specifiche.
La genziana è utile in caso di perdita significativa dell’appetito accompagnata
da indigestione. L’aloe vera lenisce l’apparato digerente e purifica il fegato.
L’alfalfa è un antidolorifico naturale e purifica il colon. L’artiglio del
diavolo allevia il dolore intenso. La radice di liquirizia esercita un effetto
paragonabile al cortisone. L'echinacea aiuta ad espellere i micro organismi
parassitari. Per controllare l’infiammazione nell’artrite reumatoide il
preparato per eccellenza è il Guggulu: il suo sapore è prevalentemente amaro,
sebbene sia anche piccante , astringente e dolce, l’energia è calda e l’effetto
finale (vipaka) è piccante. Guggulu
espelle l’ama dalle articolazioni,
esercita un’azione antiflogistica e migliora il metabolismo del tessuto
adiposo.
Utile la
combinazione Triphala Guggulu: la Triphala purifica l’organismo, il Trikatu ne
migliora la digestione.
L’olio di
ricino è un rimedio specifico contro l’artrite reumatoide: è piccante, accresce
il potere digestivo, controllando vata
e asportando le tossine dal colon e dal tessuto osseo.
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