L'Ayurveda probabilmente è il sistema di medicina naturale più
antico di cui l'uomo abbia memoria. E' un sistema non dogmatico né staccato
dalla ricerca empirica, la cui combinazione di ipotesi razionali sostenute
dall'applicazione pratica e dalla sperimentazione lo rendono estremamente
flessibile e in grado di accogliere il contributo di chiunque concorra a
migliorarne l'applicazione. Di conseguenza l'Ayurveda ha un atteggiamento molto
aperto e liberale nei confronti degli altri sistemi medici con cui si può
utilmente integrare. La storia dell'Ayurveda affonda le sue radici nel periodo
vedico, risale cioè al 5000 a.C. o forse a un'epoca ancora precedente. Nei
quattro Veda - Rig, Sama, Yajur e Atharva - troviamo ampi riferimenti a
medicine, rimedi, metodi curativi e descrizioni delle diverse parti e degli
organi del corpo umano. I testi classici dell'Ayurveda che sono giunti fino a
noi, Charaka Samhita e Sushruta Samhita, sono stati redatti nella forma attuale
probabilmente intorno al VII secolo a.C.; è difficile stabilire con esattezza l'epoca di Charaka e di
Sushruta per mancanza di riscontri storici precisi, ma gli studiosi sono
abbastanza concordi nel fare risalire il Charaka Samhita al VI o VII secolo
a.C. In questi trattati vengono descritte le otto parti dell'Ayurveda:
* Medicina Generale (Kaya)
* Chirurgia (Shalya)
* Trattamento delle malattie di orecchie,
naso, gola, occhi (Salakya)
* Psichiatria, Psicologia (Bhuta Vidya)
* Pediatria (Kaumara Bhritya)
* Tossicologia (Agada)
* Scienza del ringiovanimento (Rasayana)
* Sessuologia (Vajikarana)
Nello stesso testo
troviamo la definizione di Ayus, vita, che è intesa come combinazione di
quattro elementi:
* corpo
* organi dei sensi
* mente
* anima
L'Ayurveda si occupa di
tutti gli aspetti del benessere, quello fisico, quello psichico e quello
spirituale e si interessa di ciò che è normale tanto quanto di ciò che è
anormale o patologico. Secondo l'Ayurveda la salute non è solo assenza di
malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di
felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso
dall'Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed
organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza
con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il
clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini, con
la verità, con il concetto che si ha di Dio, ecc.
Ritornare alla nostra origine divina significa purificarci,
liberarci dagli attaccamenti, possessi, per riconquistare quelle qualità divine
che abbiamo perso. Ritornare all’Uno.
“Le scritture (i Veda e
gli Shastra), che furono ottenute, con la penitenza e il lavoro duro, dai saggi
e veggenti che erano interessati al benessere dell’umanità e alla sua liberazione,
sono i serbatoi di filantropia (Hitha) più grandi; esse consigliano l’uomo a correggere la sua visione esteriore e sviluppare quella
interiore. La realtà interiore è il fondamento su cui è costruita la realtà
esteriore, è come il volante dell’automobile che dirige le ruote. Occorre essere
consapevoli del fatto che Dio è la Realtà fondamentale,
divenirne coscienti e rimanere sempre tali. Qualunque sia la difficoltà e la
tempesta, non deviare da questa fede.”
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