venerdì 28 marzo 2014

Brano tratto dalla mia tesi del 2010 "Ayurveda e cooperazione : Interdipendenza e interazione umana attraverso il massaggio"

L'Ayurveda probabilmente è il sistema di medicina naturale più antico di cui l'uomo abbia memoria. E' un sistema non dogmatico né staccato dalla ricerca empirica, la cui combinazione di ipotesi razionali sostenute dall'applicazione pratica e dalla sperimentazione lo rendono estremamente flessibile e in grado di accogliere il contributo di chiunque concorra a migliorarne l'applicazione. Di conseguenza l'Ayurveda ha un atteggiamento molto aperto e liberale nei confronti degli altri sistemi medici con cui si può utilmente integrare. La storia dell'Ayurveda affonda le sue radici nel periodo vedico, risale cioè al 5000 a.C. o forse a un'epoca ancora precedente. Nei quattro Veda - Rig, Sama, Yajur e Atharva - troviamo ampi riferimenti a medicine, rimedi, metodi curativi e descrizioni delle diverse parti e degli organi del corpo umano. I testi classici dell'Ayurveda che sono giunti fino a noi, Charaka Samhita e Sushruta Samhita, sono stati redatti nella forma attuale probabilmente intorno al VII secolo a.C.; è difficile stabilire con esattezza l'epoca di Charaka e di Sushruta per mancanza di riscontri storici precisi, ma gli studiosi sono abbastanza concordi nel fare risalire il Charaka Samhita al VI o VII secolo a.C. In questi trattati vengono descritte le otto parti dell'Ayurveda:

    * Medicina Generale (Kaya)
    * Chirurgia (Shalya)
    * Trattamento delle malattie di orecchie, naso, gola, occhi (Salakya)
    * Psichiatria, Psicologia (Bhuta Vidya)
    * Pediatria (Kaumara Bhritya)
    * Tossicologia (Agada)
    * Scienza del ringiovanimento (Rasayana)
    * Sessuologia (Vajikarana)

Nello stesso testo troviamo la definizione di Ayus, vita, che è intesa come combinazione di quattro elementi:

    * corpo                                                   
    * organi dei sensi
    * mente
    * anima

L'Ayurveda si occupa di tutti gli aspetti del benessere, quello fisico, quello psichico e quello spirituale e si interessa di ciò che è normale tanto quanto di ciò che è anormale o patologico. Secondo l'Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso dall'Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini, con la verità, con il concetto che si ha di Dio, ecc. 
Ritornare alla nostra origine divina significa purificarci, liberarci dagli attaccamenti, possessi, per riconquistare quelle qualità divine che abbiamo perso. Ritornare all’Uno. 
“Le scritture (i Veda e gli Shastra), che furono ottenute, con la penitenza e il lavoro duro, dai saggi e veggenti che erano interessati al benessere dellumanità e alla sua liberazione, sono i serbatoi di filantropia (Hitha) più grandi; esse consigliano l’uomo a correggere la sua visione esteriore e sviluppare quella interiore. La realtà interiore è il fondamento su cui è costruita la realtà esteriore, è come il volante dellautomobile che dirige le ruote. Occorre essere consapevoli del fatto che Dio è la Realtà fondamentale, divenirne coscienti e rimanere sempre tali. Qualunque sia la difficoltà e la tempesta, non deviare da questa fede.”

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