Kali-Yuga : il quarto Yuga o epoca del mondo. I saggi indiani considerano la nostra era come la peggiore dell'intero ciclo della storia dell'universo. Il Kali-Yuga è l'era oscura, l'età del ferro, dove dominano il crimine, la mendacità, il vizio, e non si trovano la verità e la compassione.
Nataraja : epiteto di Shiva in quanto re dei danzatori. Nataraja viene rappresentato mentre danza con un piede alzato, che simbolizza la condizione sovra terrena, e l'altro piede che schiaccia il demone Mujalaka, simbolo di ignoranza e attaccamento alle cose terrene. La danza è essa stessa un atto di creazione. Roteando nella danza, Shiva mantiene nelle loro orbite tutte le stelle e i pianeti. Infine, la danza cosmica rappresenta anche la distruzione dell'universo: al termine del Kali-Yuga, il dio, con una danza funebre, riassorbe tutte le energie dell'universo, prodotte attraverso la creazione.
Tandava : i passi della danza Natya, con la quale Shiva Nataraja distrugge il male e l'universo. Il termine deriva dal rishi Tandu, il primo divulgatore della dottrina shivaita.
Shiva : il Fausto, il Propizio, il Dispensatore di grazia. L'aspetto distruttore e rigeneratore del Brahman, o meglio, è l'aspetto benefico della divinità adorata dagli shivaiti mentre l'aspetto terribile è rappresentato da Rudra. L'aspetto negativo e quello positivo caratterizzano da sempre la figura di Shiva: la sua forma più antica viene riconosciuta in Pasupati, divinità degli animali selvaggi.
Tra i 1008 nomi di Shiva, i più invocati sono quelli di Mahakala (il gran signore del tempo), Mahadeva (il grande dio), Ugra (il possente), Bhairava (il terrore), Nataraja (il dio della danza). Shiva èspesso rappresentato dal Linga. La sua forza creatrice, viene rappresentata, ltre che dal linga e da Nataraja, dal suo toro bianco Nandi, simbolo di fecondità. Il dualismo positivo-negativo, benefico-terribile è quindi ben rappresentato da Shiva.
Ishvara viene riferito a Shiva e vuol dire "Colui che possiede la pienezza della Gloria Divina. Shiva, infatti, è la personificazione di Ananda, come appare dalla gioiosa danza Tandava, che intreccia sul palcoscenico del cosmo.
Shiva nella gola ha il mortale veleno Halahala, capace di togliere la vita in un attimo mentre sulla testa sorregge la fresca e riposante luna e le acque del sacro Gange che possono guarire tutte le malattie presenti e future. sulla fronte ha un occhio di fuoco e ai polsi, alle caviglie, sulle spalle e sul collo, dei cobra mortali che vivono del Suo respiro vivificante. Inoltre, Shiva vive nelle aree di sepoltura e di cremazione, cioè in quei luoghi che vengono chiamati i Terreni di Rudra, dal momento che Rudra (il Terrifico) è un altro nome di Shiva. Questa consuetudine non deve però spaventare: quei luoghi sono in realtà di buon auspicio, perché tutti dovranno terminare lì la loro esistenza. Quindi il significato di tale insegnamento è che la morte non può essere evitata o sfuggita ma va affrontata lievemente e con coraggio.
Non lasciatevi ingannare da ciò che vedete: quello che i vostri occhi non riescono a scorgere è molto più importante. L'uomo ha in sé sia la beatitudine sia i mezzi per scoprirla ma è ignaro delle proprie risorse. Affinché le sorgenti interiori dell'Amore e della Verità possano zampillare occorre rimuovere prima gran parte del desiderio di soddisfare i sensi.
Tratto da:
Dizionario dell'Induismo
La disciplina spirituale : Sadhana, il sentiero interiore