venerdì 13 marzo 2015

Origine della malattia

Possiamo definire la malattia un'alterazione del normale funzionamento del corpo e della mente. La scienza medica indiana - Ayurveda - descrive la salute come perfetta armonia tra tutte le funzioni del corpo, alla quale contribuiscono il buon funzionamento del metabolismo e l'equilibrio e la serenità della mente e dei sensi. La scienza ayurvedica ha diviso in tre categorie le funzioni del corpo: Calana - il movimento, Pacana - la digestione o assimilazione e Lepana - la respirazione o rischiaramento, che corrispondono rispettivamente ai tre fluidi: Vata - il vento, Pitta - la bile, Slesma (o Kapha) - la flemma, i quali mantengono fra loro la giusta proporzione quando il corpo esplica regolarmente le tre funzioni di cui sopra. La salute dipende dall'equilibrio di cinque fattori:
  1. Dosha - i fluidi
  2. Dathu - le sette secrezioni fluide che derivano dai costituenti del corpo
  3. Agni - il buon funzionamento della digestione e dell'evacuazione, il cosiddetto metabolismo
  4. Trasparenza e purezza dei sensi
  5. Pace e tranquillità della mente
Ogni eccesso o carenza rispetto alla normale quantità dei Dosha o dei Dathu, ogni ostacolo che si frappone al loro fluire, provoca squilibrio e crea un'indisposizione che infine sfocia in una malattia. In altre parole, per mantenere le funzioni metaboliche del corpo bisogna preservare l'armonia dei fluidi.
Sia lo Yoga che l'Ayurveda, riconoscono l'esistenza di tre calamità: 
  1. Adhyatmika
  2. Adhidaivika
  3. Adhibhautika
La prima, Adhyatmika, indica tutto il complesso delle malattie fisiche e psichiche. Le disgrazie connesse con Adhidaivika sono le epidemie e la morte per cause innaturali, quali ad sempio gli incidenti, le inondazioni, l'attacco di belve feroci e così via. Adhibhautika si riferisce alle calamità naturali come i cicloni, le tempeste, la morte dovuta a colpi di sole, le devastazioni provocate dalle inondazioni o dalla furia della natura. 
Secondo lo Yoga, qualunque ostacolo si frapponga alla realizzazione del Sé, indica la presenza di un'alterazione fisica in grado di provocare alterazioni nello stato mentale - Cittavrtti. Scopo dello Yoga è quello di bloccare sia i disturbi fisici che le alterazioni della mente. I fattori che possono ostacolare questo sforzo sono: infermità, inazione, dubbio, delusione, trascuratezza, non rispetto delle astensioni, concezioni errate, negligenza e instabilità nel seguire la propria Sadhana, dolore, depressione, inquietudine e una respirazione incostante e senza ritmo. Tutto ciò ha origine nel corpo o nella mene, per cui quando parliamo di salute indichiamo uno stato di libertà totale dai problemi fisici o mentali, condizione indispensabile per raggiungere la propria meta. Anche la scienza medica moderna concorda sul fatto che tra corpo e mene esiste un'intima relazione. 
Se vogliamo salvaguardare l'esistenza, dobbiamo preservare la salute e il funzionamento di tutti gli organi, in particolare dobbiamo prenderci cura del sistema nervoso centrale.
Molte malattie traggono la propria origine da stati mentali quali la depressione, la rabbia, l'angoscia, l'ansia, la scontentezza, un comportamento sessuale particolarmente disinibito e altri disturbi psicosomatici. Ci sono inoltre persone che soffrono a causa della propria debolezza, di malattie immaginarie diventate in seguito fatali. Se potenziamo i pensieri positivi, l'entusiasmo, il coraggio, la speranza, l'ottimismo, anche il corpo e la mente più deboli diventeranno forti e sani.
Esercitarsi nello Yoga significa ottenere un equilibrio perfetto tra il corpo e la mente, poiché un corpo è in grado di cooperare con la mente e di sviluppare stabilità, padronanza di sé e fermezza. 
Lo Yoga dona la salute fisica e quella mentale, insegna come rimuovere gli ostacoli e mostra il cammino che conduce allo scopo dell'esistenza, l'Autorealizzazione.

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