Oggi non è
saggio cercare di vivere in modo troppo puro, ci sono troppi inquinanti
nell'aria, nell'acqua e nel cibo perché si possa restare totalmente immacolati.
E anche se ci purifichiamo completamente, l’ambiente tornerà ad inquinarci di
nuovo. Purificarsi non è qualcosa che può essere fatto una volta e poi
dimenticato: l'Ayurveda consiglia una purificazione regolare come terapia di
mantenimento e di prevenzione, seguita da un programma di ringiovanimento per
combattere le destabilizzazioni.
Possiamo
provare ad isolarci dalle forze esterne facendo uso di condizionatori, di
umidificatori o di riscaldamenti ma ogni volta che lasciamo i nostri bozzoli
siamo comunque esposti all'ambiente. Questo riorientamento continuo provoca uno
stress incessante. Nel tentativo di creare un ambiente standard, che sia lo
stesso per tutto l’anno, creiamo invece le condizioni per uno stress continuo.
Tutte le
debolezze costitutive sono influenzate dal clima: i problemi di origine vata, per esempio, peggiorano sempre
“quando le nubi riempiono il cielo”; più o meno come fanno i nostri vecchi
quando dichiarano che la comparsa di dolori reumatici annuncia un temporale. I
cambiamenti di clima possono disturbare vata
perché vata si altera per definizione
ad ogni mutamento, tuttavia ogni costituzione viene influenzata in modo diverso
dalle stagioni, intendendo ogni sorta di ciclo temporale.
Vata predomina - dopo aver mangiato, prima che abbia inizio la digestione
- prima dell’alba e nel tardo
pomeriggio
- tra la fine dell’autunno e l’inizio
dell’inverno
- in vecchiaia
Pitta predomina - durante la digestione
- a mezzogiorno e a mezzanotte
- durante l’estate
- nella maturità
Kapha predomina - dopo
la digestione, durante l’assimilazione
- all’alba e al crepuscolo
- tra la fine dell’inverno e l’inizio
della primavera
- nell’infanzia e nella giovinezza
Il tipo vata trova naturalmente più difficile
mantenere l’equilibrio quando in una stagione prevale vata; lo stesso dicasi per i tipi pitta e kapha. L’autunno
è la stagione peggiore per i tipi V perché il clima è altamente mutevole e
prevalgono perturbazioni con forti venti. Questi individui non devono avviare
progetti di una certa importanza in autunno, e anche se nel resto dell’anno
hanno piegato dieta e stile di vita alle proprie esigenze, devono ora sforzarsi
di rinnovare la propria disciplina senza distrazioni, in modo da mantenere
l’armonia in tutti i settori della vita.
I soggetti
P devono diventare più rigorosi con se stessi durante l’estate e in ogni
periodo eccezionalmente caldo.
I tipi K
hanno bisogno della massima disciplina in primavera quando la linfa scorre
impetuosa e kapha circola
nell’organismo.
Tutti
devono fare attenzione, tuttavia, durante il passaggio tra una stagione e
l’altra, quando lo stesso clima è incerto e sembra non sapere a quale stagione
appartiene. La
confusione esterna della Natura si rispecchia nella confusione interna
dell’organismo. La febbre primaverile, per esempio, può colpire chiunque, ed è
dovuta all'inerzia trasportata dal potente flusso di kapha che si forma a fine inverno.
Una
purificazione regolare, costituita dai trattamenti ayurvedici, alimentazione
corretta secondo il proprio dosha
costituzionale e le stagioni, può controllare il fenomeno. Poiché kapha domina in primavera,
l’eliminazione del suo eccesso tra fine inverno e inizio primavera, può
prevenire le malattie dovute ad accumulo di kapha.
L’eccesso di pitta andrebbe eliminato
fra la primavera e l’estate mentre bisognerebbe normalizzare vata tra l’estate e l’autunno.
I rishi
indiani crearono feste e tradizioni affinché tutti trovassero facile ricordarsi
di modificare la dieta e le abitudini ad ogni cambio di stagione. Il giorno
dopo il novilunio più vicino all’equinozio di primavera le popolazioni
dell’India occidentale consumano sempre delle foglie di neem al mattino presto,
prima di mangiare. Dicono che in questo modo non vi sarà più amarezza per il
resto dell’anno; il significato sottinteso di questa frase è che l’amarezza
della malattia scompare se si fa uso di una sostanza amara come il neem per
controllare il fattore kapha,
dominante in questo periodo, il fattore pitta,
il cui livello cresce man mano che il clima si riscalda.
In base al
calendario indiano, il sole entra in Capricorno il 14 gennaio. In questo giorno
si devono mangiare semi di sesamo e succo di canna da zucchero solidificato
(jaggery), per poter parlare con dolcezza per il resto dell’anno. I semi si
sesamo sono nutrienti e virilizzanti ma difficili da digerire. Poiché il fuoco
digestivo è più forte in inverno quando è necessario del cibo in più per
mantenerlo caldo, il consumo dei semi di sesamo e di jaggery aiuta a preservare
la forza fisica. Ciò migliora il funzionamento (la parola) e l’efficienza (la
dolcezza) di tutti gli organi di senso in vista dei prossimi mesi, quando si
avrà a che fare con i dosha alterati.
Il clima è
un elemento importantissimo nella vita di ogni essere mortale, e vivere secondo
il ritmo della natura è il solo modo per rimanere sani.
R. E..
Svoboda – Prakriti: la struttura fisica dell’uomo, Ed. Mediterranee